domenica 5 dicembre 2010

MOMENTO, MOMENTO, MOOOMENTO...LOIS QUESTA NON E' LA MIA TAZZA DI BATMAN!

Nell'arco delle 24 ore, c'è un momento dedicato solo a me stessa. La mattina la nanerottola si sveglia tra le 7 e le 7.30, a questo punto il team cambio gomme Ferrari parte in quarta e Ivan la cambia e la pulisce, io preparo il latte per la colazione, accendo l'umidificatore in cameretta. Verso le 8 tipicamente si riaddormenta.
DI SOLITO io ho un'oretta circa solo per me nella quale Ivan si è riaddormentato, Simona pure e posso dedicarmi a quello che voglio. 
PRIMA non credevo che avrei dato tutta questa importanza all'avere un'ora solo per me, invece è una cosa che rasenta il miracolo. 
Sempre DI SOLITO mi dedico a cose come: manicure, automassaggio al collo perennemente incriccato, colazione lenta con caffé abbondante, riaddormentarmi pacificamente (il 70% delle volte). Stamattina invece, sentendomi in vena di cambiamenti, mi sono messa a guardare i tetti delle case. Milano il Sabato e la Domenica mattina è splendida, continuo a sostenerlo da sempre: non c'è nessuno in giro, c'è quell'odore di "mattina" che d'estate è in un modo, d'inverno in un altro, ma è sempre piacevole. 
Stamane le luci sono spente, c'è già qualche decorazione natalizia sui balconi delle case, i tetti sono pieni di brina e il primo treno merci diretto verso Centrale passa lento sui binari che posso intravedere dalla finestra del salotto. Non ci sono ubriachi che litigano, non ci sono trans che citofonano urlando "puttana ji mierda" a squarciagola, o clienti che accoltellano negli androni dei palazzi. Non c'è la rissa di ubriachi davanti al locale (perché chiuso per rissa aggravata), la volante della polizia che arriva sempre tardi, sempre con calma. Non ci sono persone che ridono e si rincorrono gridando nella piazza, non ci sono nemmeno idioti che buttano petardi nel cortile della villetta di fronte per spaventare il cane ormai decrepito...C'è solo calma e pace. C'è solo il fumo delle canne fumarie, le cornacchie infreddolite, i piccioni, un paio di ragazzi che camminano lenti e imbacuccati, la vecchia che batte i tappeti sul balcone, con dei gambaletti color carne che sono una promessa. Un irriducibile babbo natale che si arrampica come a svaligiare un appartamento, di una bruttezza rara (il babbo natale, l'appartamento non lo so), e infine io affacciata alla finestra  del salotto. Con rumore di lavatrice alle spalle, e la sensazione di essere improvvisamente invecchiata di 10 anni. Ma va bene così.