venerdì 4 ottobre 2013

CORSI ACCELERATI

AAA cercasi persona che riesca ad insegnarmi il bon-ton nei riguardi di quell'entità sconosciuta e poco gradita chiamata "altri genitori". Intendiamoci, non parlo di altre mamme o papà che conosco e che mi sono più o meno amici, parlo proprio degli "sconosciuti al parchetto/gelateria/qualsiasi posto". Già quest'estate mi sono resa conto della verità assoluta che recita: "Se il bambino non è tuo, non sei obbligato a fartelo piacere". Io i bambini maleducati non li ho mai tollerati nemmeno quando facevo la baby sitter.
Tutto sommato la nostra bambina non è poi da buttar via in quanto educazione, ma l'ho capito vedendo esempi così al ribasso da rimanere perplessa.
Ho visto una bambina di 8 anni dare della "scema" alla propria madre, comportandosi come se quello a cui stavo assistendo fosse ordinaria amministrazione familiare (e probabilmente era così). Ho visto bambini gettare in terra cibo, correre tra le gambe dei camerieri, urlare a tavola (non poppanti, bambini) nell'indifferenza dei genitori.
Tutto questo nella mia testa solitamente viene relegato nel "il mondo è bello perché è vario", e la cosa finisce lì, però poi capita che il comportamento di un bambino ti coinvolge...Quindi che fare?

Come raccontavo un paio di giorni fa, un marmocchio di circa 5 anni che giocava sulle scale dell'asilo ha spintonato Simona. Premetto che si tratta di una decina di gradini in pietra e noi eravamo tipo al terzo gradino dall'alto e, per fortuna, tenevo mia figlia per mano. La prima volta Simona ha risposto "Non spingere tu!" e io ho detto, pacatamente: "Non mi sembra una buona idea spingere una bambina piccola dalle scale...Dov'è la tua mamma?" Risposta zero.
Faccio per allontanarmi e arriva un altro spintone, questa volta Simona sarebbe rotolata giù e io l'ho trattenuta, ma non ho trattenuto la voce. Ho sgridato questo bambino perfettamente sconosciuto con un sorrisetto sfacciato stampato sulla faccia (che gli si è spento in un nanosecondo), senza risparmiare la voce. Si sono voltati altri bambini che giocavano lì intorno ed un gruppetto di adulti che fumava sulle panchine guardando il cellulare. Nessuno di questi si è avvicinato, fosse anche per dirmi "che cosa vuole da mio figlio?!". Avrei potuto avvicinarmi io, ma Simona si era spaventata e stava piangendo, e io ero nello stato d'animo da "ora spacco tutto". Ma mi ha turbato parecchio l'indifferenza.
Indifferenza nei confronti di mia figlia più anche starci, ma nei confronti del tuo?
Mi serve un corso accelerato, o forse solo un po' di sana esperienza. 
Alla prossima battaglia!