giovedì 17 gennaio 2013

HOPPIPOLLA

Ho sognato un prato verdissimo, circondato da montagne altrettanto verdi, sotto un cielo plumbeo di pioggia; in questo prato se scostavi l'erba, c'erano pozzanghere d'acqua limpida. Correvo e dentro alcune di queste pozzanghere c'erano dei pesci molto piccoli blu e argentati, che si muovevano velocissimi a zig zag.
Ho sognato che vedevo Simona, vestita di un abitino bianco che aveva, e che ora le andrebbe piccolissimo. Saltava dentro queste pozzanghere a piedi nudi. Le correvo incontro dicendole di stare attenta a non fare del male ai pesci, ma quando la raggiungevo, nella sua pozza i pesci non c'erano. Allora saltavamo insieme, e l'acqua era fresca e iniziava a piovere. Le davo la mano e improvvisamente la sua mano era grande come la mia, ma affusolata, e improvvisamente aveva 20 anni, i capelli castani raccolti sulla testa e mi guardava sorridendo e mi diceva con voce adulta "i pesci non ci sono, mamma, gli ho detto di andare via perché dovevo saltare".
Mi sono svegliata con la certezza che dentro di me non sarò mai pronta al 100% all'idea di vederla adulta, perché sarò un po' fiera e un po' spaventata e le due cose continueranno a girare dentro di me senza mescolarsi mai veramente, come acqua e olio.
Mi sono svegliata e ho pensato che tutto questo è nel futuro, ma che già ora posso in qualche modo sentirlo quando mi dice "da sola"; e ho capito che non mi resta che continuare io stessa a saltare nelle pozzanghere e ad insegnarle che crescendo non è necessario essere sempre sempre seri e preoccupati. Io ci provo a non esserlo, ci provo a saltare e ridere senza scopo...Una volta ero più brava in questo, ma credo che invecchiando sia sempre più difficile, perché devi trovare dei momenti per farlo, sepolti nella quotidianità. E allora perdi lo stupore del momento che nasce da sé.
Non resta che sorridere insieme, tutti e tre, costruire e sorridere e saltare. Pazienza se piove.