martedì 3 maggio 2011

PERDEREEEE UN NEURONE!

Stamattina, all'alba delle 06:50, mi sono svegliata pronta per un nuovo giorno.
Ritirato i panni asciutti, steso quelli appena lavati, sistemato il salotto preparato me stessa e la pupattola.

Verso le 7.30 ho colazionato la bimba, pronta per il nido, rifatto i letti mentre papà la vestiva...E via nel marasma...
Non ricordavo la folla impazzita la mattina alle 8, in un anno ho preso la metropolitana solo in orari comodi come le 10 del mattino...e sempre senza fretta.
Vestita di tutto punto, con la mia borsa del pc, un velo di trucco, un poco di profumo e via verso il business! E mi trovo già immersa nella puzzante marmaglia del mattino: lavoratori e studenti accalcati sulla metropolitana. Poi scendo in Duomo e di corsa a prendere l'altra metropolitana e sgomitare per riuscire a salire. L'ultimo tratto del percorso sono due fermate di autobus: ho un pischello con la cartelletta di disegno avvinghiato al fianco.
Mi sembra irreale tutto ciò, ma so già che in un paio di giorni avrò già ripreso il ritmo frenetico della metropoli.

I colleghi mi festeggiano, io sono già con la testa a "cosa starà facendo Simona in questo momento?" ma dura poco, perché mi assale una calma irreale. Sono seduta e mi bevo una tisana, inizio a leggermi un po' di documentazione.
E qui arriva il bello.
Perché non sono più in grado di restare concentrata a lungo. Panico? La mia bella testolina che prima era in grado in pochi secondi di recepire i concetti salienti di un documento tecnico, ora fatica a scorrere le pagine e i termini.
Provo a scrivermi qualche appunto e mi rendo conto che la mia scrittura è diventata illeggibile: se non qualche biglietto di auguri, è un anno che non scrivo niente a mano.
Annaspo tra nomenclature sconosciute e dettagli tecnici ormai caduti in disuso (nella mia testa)...Devo resistere.
Esco in pausa pranzo, mi faccio due passi nel parco qui vicino, riflettendo su parole come DEPERIMENTO COGNITIVO e DEMENZA POST-MATERNITA'.
Vi farò sapere nei prossimi giorni, per adesso sto ridendo di me stessa...La me stessa di un tempo che non c'è più.