venerdì 10 dicembre 2010

ALLATTAMENTO, OVVERO "Come sopravvivere alla lega del latte"

Ho allattato fino a 3 mesi e mezzo, avrei continuato ma il latte è andato via alla quinta mia colica biliare. Ne avevo pochisssimo alla fine, 30 grammi a volta, e ho preferito passare direttamente all'artificiale per non farmi menate con l'aggiunta.
Ciò premesso, e in considerazione del fatto che sono a favorissimo dell'allattamento al seno, mi sento di portare la mia esperienza in quanto sto notando una tendenza che trovo piuttosto distruttiva: considerare le mamme solo ed esclusivamente come mucche da latte.
Esagero? Forse, fatto sta che in cliniche come la Mangiagalli ti fanno vedere filmanti di famiglie svedesi le cui donne allattano fino ai 4 anni del bambino. A parte che rabbrividisco all'idea di attaccare al seno mio figlio in piena fase di autoesplorazione sessuale. Quanto deve andare avanti a sviluppare la fase orale?! 
Allora tu, donna sana di mente, li osservi e dici ok, ma poi faccio a modo mio!. Il fatto è che quando hai appena partorito NON SEI SANA DI MENTE, PER NULLA.
Le ostetriche / esperte della lega del latte (per info leggi qui) sostengono in sostanza che nessuna donna (se non in pochissime percentuali con patologie) è impossibilitata ad allattare, si tratta solo di volontà e pazienza. Verissimo, da un punto di vista scientifico. Ma non c'è solo quello. Per alcune donne è troppo stressante allattare al seno (stressante lo è, ne ho esperienza, e io ho sempre avuto molto latte, una figlia molto regolare con gli orari, mi immagino chi si deve spremere e ha figli che mangiano ogni ora). Ma, mentre trovo che una madre che decide o è costretta a non allattare è una buona madre come le altre, ritengo che una madre stressata che piange ogni volta che attacca suo figlio al seno, non riesce a dormire mai, rischi di non esserlo più. 
Io penso che sia meglio per un figlio una madre serena e partecipativa che una incupita dall'ansia...
Io ho allattato con stanchezza, certo, specie di notte, ma sono sempre stata serena, mi veniva naturale. Quando il latte è mancato mi sono detta che non era da me fare la doppia pesata ogni volta per poi integrare con il latte artificiale (non era sufficiente sostituire un pasto), volevo che Simona avesse una madre che la porta a spasso, la fa ridere e ride con lei. 
Come sono passata all'artificiale senza problemi? Semplice: le ho sempre dato il biberon (con il mio latte tirato) almeno una volta a settimana, e lei non ha mai avuto problemi ad adattarsi alle tettarelle. Lo dico perché non è così automatico e perché talune ostetriche ti dicono di non dare il biberon se non strettamente necessario per non confondere il neonato. Io a 15 giorni mi sono tirata il latte e sono andata dal parrucchiere lasciando la nanerottola a suo padre. Non era necessario, è vero, ma sono tornata serena e sorridente, e suo padre si è sentito utile.
Al consultorio mi avevano anche detto di non usare il ciuccio per il primo mese. Beh, non le ho seguite. Lo ha sempre preso, senza problemi. Ho pensato che l'idea di infilarle un mio dito in bocca per delle mezz'ore era quanto meno inquietante. Né avevo alcuna intenzione di attaccarla al seno ogni volta che aveva qualche rogna (colichetta, noia, difficoltà a dormire).
Non per tutti è così, ogni bambino è a sé. Ma proprio per questo, tu madre cerca di fidarti un po' del tuo istinto, che diamine, ce l'hanno tutti i mammiferi! 
Se i tuoi due gemelli sono impegnativi e non te la senti di allattare, va benissimo, lascia perdere chi ti guarda in cagnesco perché hai i seni intonsi! I tuoi figli stanno bene e sono sereni? Allora SEI una buona madre.