sabato 9 novembre 2013

IL TOCCO E LA TOGA

Me lo ricordavo proprio così il puerperio: tanti giorni tutti uguali a smaltire le fatiche del parto e ad accumularne altre, ad alternare seni gonfi di latte e a fare amicizia con quel cosino urlante e sempre pieno di cacca che è tuo figlio... a tenere a bada gli ormoni, a renderti conto che: 1) nessuno è interessato a te, ma tutti sbrodolano per il suddetto cosino alla merda, anche se tu l'hai fatto uscire, e 2) il tuo corpo pare asfaltato da una schiacciasassi.
E tuo marito, per quanto efficiente e comprensivo, nonché pieno d'amore per te, ti guarda come fossi un alieno emotivo...non può impedirselo, lo fa. Per quanto snoccioliate le vostre paturnie post parto, non può proprio capirvi, come non capisce la vostra sindrome premestruale...quindi lasciate perdere.
LUI sicuramente è più stanco di voi che siete a casa ad annoiarvi anche se non deve produrre sufficiente latte ogni 3 ore, non ha lochiazioni infinite,  punti, dolori lombari, utero contratto,  privazione cronica di sonno grazie alla quale vi trovate a sognare cose inverosimili in 8 minuti netti di sonno effettivo.

Questa era una doverosa premessa per ricordare a me stessa che ci ero già passata, e non è proprio il caso di lamentarmi. Cosa c'è invece di diverso? Beh, intanto la maggior parte delle ansie tipiche del primo figlio si sono dissolte: "mangia abbastanza? Respira?  Oddio, non avrà caldo/freddo?" E quindi te lo godi questo pargolo, non hai sempre l'adrenalina da inadeguatezza che ti circola in corpo. 
Poi hai una buffa treenne che torna dall'asilo e ti inonda di parole, informazioni e canzoncine. E ti rendi conto che ti manca il rapporto esclusivo che avevi prima con lei. Ti rendi anche conto,  ma questo non è uguale per tutti credo, che ora hai il doppio esatto dell'amore da dare, ma che "quella grande" quando arriva a casa e dice al fratello: "Ciao Alessandro, è arrivata la tua sorella!  Adesso non piangere più eh!" è la tua àncora, e  nel contempo la tua croce ogni giorno, e che ora lo capisci più di prima.
Io ho vissuto questa esperienza di parto e sto vivendo il puerperio con una marcia in più rispetto alla mia prima volta: ora mi sento completa. Sento che la mia famiglia è completa e che ora devo solo guardare avanti e crescerli nel migliore dei modi, anche se non nel migliore dei mondi. Ho detto a qualcuno che quando Alessandro è nato, ho provato la stessa sensazione di sollievo e di liberazione della laurea: quando chiudi una parte importante della tua vita e ti senti aperto e proiettato nel futuro, per quanto ignoto sia. Io sono consapevole di aver chiuso un capitolo bellissimo e spaventoso della mia vita. Ora vivo il presente e penso al domani, ben conscia di essere stata molto fortunata nell'aver, sinora, ottenuto dalla vita quello che desideravo. Ora dobbiamo solo provare a coltivarlo al meglio.

sabato 26 ottobre 2013

IL MIO AMORE PERFETTO DAL MIO CORPO IMPERFETTO

Lunedì 22 ottobre ho avuto il mio secondo Giorno Migliore. L'ho avuto dopo che ho rischiato la salute, dopo che dalla mattina alla sera (letteralmente) le cose sono un po' precipitate. Ma è stato un giorno migliore. Il mio pulcino è nato a 35 settimane pieno di grinta, e di fame. È uscito fuori di corsa, come olio caldo,  senza che fosse nemmeno necessario spingerlo. Ed è stata un'altra alba, erano le 4.57 del mattino. Io lo vedo e penso che sia così strano che una creaturina così perfetta sia nuovamente uscita da questo corpo così maledettamente imperfetto: sembra che tutto ciò che ho di buono io lo metta lì, nei bambini e poi non resti nulla se non avanzi. Qualche scartina ma nessuna briscola....
Forse tutto questo non ha nemmeno importanza.  
Mi basta guardare Alessandro e poi guardare Simona che mi sembra così grande, con quelle mani da treenne, mentre prima mi sembrava una scriciolina. E rivedo Simona negli occhi di Alessandro,  e vedo Alessandro negli occhi di Simona...Poi guardo Ivan e ha dentro entrambi, anche se li ho partoriti io. 
Quindi dico a me stessa: benvenuta in questa ennesima nuova vita.