venerdì 10 luglio 2015

OH MYYYYYY

Usciamo da un altiforno detto anche Scuola Materna per tornare a casa. Simona che passeggia sul prato e Alessandro sul passeggino che sta provando le sue nuove parole preferite "CIUCCIU" e "CACCA".
Incrocio che arriva a prendere suo figlio il papà di D., ci salutiamo. Appena si allontana, Simona: "Mamma"
"Eh"
"Adesso lo conosci il papà di D.?"
Penso un attimo al significato della domanda, ché mi è un po' oscura..."Ssssì, lo conosco"
"Perché mi avevi detto che non lo conoscevi" Flash su una chiacchierata che avevamo avuto un paio di settimane prima.
"Ah! In quel senso: non lo conosco come persona, non so nemmeno come si chiami, ci salutiamo perché ci vediamo tutti i giorni, ma non so niente della sua vita"
"Perché siccome mi avevi detto che non lo conoscevi, allora io l'altro giorno glie l'ho detto."
Inizia a insinuarsi in me quella sensazione di disturbo interiore: "Cosa hai detto e a chi?"
"Eh quando è venuto all'asilo ho detto al papà di D. che la mia mamma si chiama Sarah e ha i capelli corti e colorati e cucina bene."
"Ma...Perché hai fatto tutto questo?"
"Eh, così adesso ti conosce bene! Glie l'ho detto: così riconosci bene la mia mamma"
Ora. Io la adoro, perché queste cose le vengono così, estemporanee e piene di iniziativa.
Resta a me chiarire con questo signore che non è stata una mia iniziativa di broccolaggio, quantunque Simona si sia prodigata a promuovermi presso di lui.

Alla prossima!