venerdì 23 agosto 2013

VIAGGI NEL TEMPO

Ho sperimentato che ci sono momenti nella vita in cui acquisisci d'improvviso consapevolezza di una verità (quantomeno una verità per te) che ti lascia talmente senza fiato da imprimersi nella tua memoria per sempre. Magari era una cosa che sapevi già, ma è adrenalinica la sensazione di esserne consapevole.
Ricordo da ragazzina (forse avrò avuto 10 o 11 anni) durante una vacanza in Abruzzo mio padre mi spiegò che la luce delle miriadi di stelle che vedevo nel cielo terso d'agosto era una luce "del passato", spiegandomi che le stelle che vedevo erano tutte ad anni luce di distanza (da qualche anno a migliaia), perciò, per esempio, se guardavo Betelgeuse stavo osservando la Betelgeuse di circa 600 anni fa.Per me fu rivelatorio. Guardavo il cielo e mi sentivo immersa nella fantascienza, in qualcosa di talmente soprannaturale...Cioè...Guardare IL PASSATO! Sì lo so che sembra infantile, ma allora mi parve la cosa più grande che mi fosse mai stata rivelata. 

Allo stesso modo qualche giorno fa guardavo mia figlia, e vedevo nei suoi tratti somatici l'adulta che sarà, vedevo un viso già grande, un sorriso da ragazzina, non più l'aspetto tenero e infantile. C'è ora qualcosa in lei che non c'era fino a un mesetto fa. 
Le ho detto "Come è andata dalla nonna?"
"Tutto bene, e tu?"
E TU. E' un discorso da grandi!! DON'T PANIC! 
Ho riprovato quella sensazione strana che toglie il fiato: è come se avessi guardato dentro uno specchio. Del futuro, in questo caso.
Sì è già successo che la sentissi "più grande e più consapevole", ne avevo anche già parlato, però non l'avevo recepito in questo modo così totale.

Sono una persona con evidenti difficoltà di gestione del tempo che passa, perché non me ne rendo conto finché è passato, non vivo le transizioni. E' un casino quando ti trovi da studentessa universitaria un po' cazzona a mamma. Mi pare di non ricordare quasi come fossi nel mezzo. Eppure c'è stato tanto, come la convivenza, l'ingresso nel mondo del lavoro. In pratica nella mia vita non c'è soluzione di continuità tra un viaggio allucinante ad Amsterdam e una notte allucinante di allattamento e coliche...Chissà, forse è un bene.