lunedì 7 gennaio 2013

ECCO A VOI IL NUOVO ANNO, UGUALE ALL'ALTRO ANNO.

Il capodanno è andato come doveva andare, io praticamente dormivo alle 23, lei pure, ma la montagna quest'anno se l'è goduta: slittino e rotolarsi nella neve e il pupazzo, e le slitte coi cavalli, e la giostrina vintage di legno...Avoriaz è un bel posto per famiglie, niente auto, solo slitte, 1840m di altitudine, aria buona e (siamo stati fortunati) sole. Mio marito (perché mi fa ancora effetto dirlo?) si è sfogato di snowboard, e ci siamo presi le solite 24 ore di nevicata galattica che fa molto molto Natale. Peccato essere in un monoloculo che la tomba di famiglia a confronto è un loft.
Il rientro alla vita di tutti i giorni è sempre uguale, ogni anno dico le stesse cose, compreso l'immancabile: "e l'anno prossimo partiamo con meno roba, che tanto poi devo lavare tutto lo stesso e avrò messo meno della metà della valigia". Non è colpa mia, è che noi umani siamo fatti così.
Siamo tornati tutti con un colorito migliore, un blocco di fois gras de canard, e dei formaggi puzzolenti (comme d'habitude); io mi leggo in faccia la solita stanchezza, felicissima di riprendermi il mio letto, le mie abitudini, la mia cucina a gas che con le piastre elettriche ci metto una settimana ad adattarmi.

Vi sembrerà un post poco entusiastico per essere un dopoferie. Non lo è: sono io che mi sono scoperta un po' ripetitiva nei gesti e nelle aspettative, e ripetitiva anche nello stupirmi di quanto Simona sia incredibilmente più grande dell'anno scorso, di quanto intrecci relazioni (per lo più utilitaristiche, abbiamo notato) complesse e forse più esigenti...Per non parlare del fatto che l'anno scorso in questo periodo nemmeno camminava: Avanzava appoggiandosi ai mobili, quest'anno dice pure "Ca**o!" se non riesce ad infilarsi lo zaino da sola e, non dicendo bene la Z, viene fuori "Caccio!" che è anche il modo con cui dice "Ghiaccio". Stendiamo un velo pietoso...Stiamo facendo finta di nulla...Speriamo funzioni!
A la prochaine!