tag:blogger.com,1999:blog-23239771607263513822024-03-05T16:08:25.896+01:00Il Giorno MiglioreQuando tutto, ma proprio tutto, cambia.Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comBlogger173125tag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-74136179940532143732021-10-13T15:46:00.000+02:002021-10-13T15:46:31.135+02:00E LA FINE DELL'INFANZIA<p> <span style="font-family: verdana;">Avevo un po' di cose da scrivere su questo periodo e un post su facebook mi pareva riduttivo. So che i blog non esistono più, infatti siamo proiettati verso piattaforme dai contenuti sempre più veloci, sempre più usa e getta, e va bene anche così. Questo blog non viene aggiornato da un anno e mezzo, quando ho scritto in piena pandemia, ma era nato come un diario personale, e non voglio eliminarlo. Ogni tanto mi rileggo, perché nella mia testa alcune cose, alcune considerazioni sulla maternità, la genitorialità, si sono un po' modificate. Io sono invecchiata, e anche questo fa.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Simona frequenta la prima media. Non è solo un passaggio scolastico però: ha comportato diversi cambiamenti che nella mia testa sono ancora da elaborare. Forse più sul piano emotivo.<br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Per il suo compleanno, Simona ha ricevuto da noi uno smartphone. Il suo account è gestito con Google Family, ha un tempo limitato di utilizzo delle app, e, patto essenziale, lei sa che posso accedere alle sue chat. Le chat sono quanto di più incontrollato ci sia nel web, per dei ragazzini di 11-12 anni. Ho saputo che la scuola fa anche educazione al digitale, iniziativa che mi piace molto, ma deve essere supportata dalla famiglia, altrimenti cade nel vuoto. </span></p><p><span style="font-family: verdana;">Ha anche ricevuto la tessera della metropolitana, che non è meno importante: abitiamo in una metropoli, sta imparando a muoversi in essa (al momento in zona) senza di noi. Nel giro di pochi giorni, è sorto un cambiamento in lei che ci ha stupito per la rapidità con cui è emerso: si destreggia, si organizza il tempo (dice cose da aliena come "Se ascolto la lezione in classe ho molto meno da fare a casa" e "Mi faccio interrogare subito così non ci penso più"); ci saranno sicuramente delle difficoltà e le attendiamo, ma per ora c'è entusiasmo per una nuova fase della vita, e sono felice che la affronti così.</span></p><p><span style="font-family: verdana;">Il corpo cambia. Cambia un po' anche la gestione dello stesso, e qui è l'unico passaggio che sto affrontando da sola con lei. E' straniante e divertente allo stesso tempo, perché il ricordo quando la allattavo, ad esempio, è vividissimo nella mia mente; il ricordo dei bagnetti, dei primi passi, delle prime parole è una cosa che mi sembra ancora tanto vicina. <br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;">Cerchiamo di esserci come genitori senza essere spazzaneve, stampella, o altra metafora a vostra scelta; diamo fiducia, in una sorta di patto reciproco: noi ti concediamo, tu fai il tuo (impegno scolastico, responsabilità, ordine...Ecco l'ordine è una cosa su cui stiamo lavorando!). </span><br /><span style="font-family: verdana;"><span style="font-family: verdana;">Non so cosa aspettarmi domani o dopodomani o tra un
anno. Le tempeste dell'adolescenza non sono ancora arrivate; c'è
sicuramente qualche rispostaccia, qualche moto di insofferenza...In
segreto non la biasimo, io sono la mamma pesantona, altrimenti che ci
sto a fare qui?</span></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><span style="font-family: verdana;"> </span></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><span style="font-family: verdana;">Alla prossima (??) <br /></span></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p><p><span style="font-family: verdana;"><br /></span></p>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-70364514063184262302020-04-23T22:16:00.000+02:002020-04-23T22:50:18.461+02:00HOME STRANGE HOME<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Avevo pensato di mollare il blog, in primis perché io stessa difficilmente leggo blog oramai. Siamo nell'era dell'informazione rapida, degli Instagram, dei tik tok...Qualunque cosa ciò significhi. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Devo però documentarlo questo periodo, questa situazione che avevo immaginato sì nei miei mentali scenari apocalittici, io poi sono una fan del post apocalittico alla mad max, ma declinata in questo modo non me la sarei proprio aspettata. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I bambini sono a casa dall'ultima settimana di Febbraio. Per Carnevale siamo andati a fare un weekend lungo all'Aprica, con addosso un vago senso di disagio per quanto stava capitando a Codogno, ma non con la precisa sensazione di quello che ci si prospettava davanti; eravamo già prudenti, già un po' ci distanziavamo, ma non siamo usciti dai ristoranti perché troppo pieni. Del resto, le informazioni dai media erano, e sono, confuse, altalenanti, e piene di approssimazione. I media che anticipano i decreti, che diffondono fake news quanto i complottisti dell'ultima alba su Facebook...Di tutto ciò, spero, in futuro qualcuno risponderà. Della infodemia che ha accompagnato questa pandemia, dico.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mi limito a riportare ora i fatti della mia famiglia.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> Il lunedì siamo a casa. Ivan lavora in smart working già da una settimana, io continuo ad andare in ufficio. I bambini vivono una sorta di eccitazione vacanziera. Hanno attività da fare, ma sono ancora poco strutturate, le scuole non sono ancora organizzate. Io esco di casa e faccio i miei giri a piedi vedendo sempre meno gente recarsi negli uffici. Faccio colazione e pranzo in bar con a terra le strisce gialle e nere che distanziano le persone. Penso vagamente di organizzarmi per portarmi sempre il pranzo in ufficio, ma anche lo stare in ufficio dove qualcuno viene con mascherina e guanti, mi crea disagio. I bambini li ritrovo la sera eccitati e annoiati allo stesso tempo. Un paio di giorni vanno ancora dai miei, poi decidiamo di chiuderci nel nostro nucleo familiare per il bene e la salute di tutti. Ivan li porta al parco in bici, stando lontano da tutti per un giretto in pausa pranzo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il lunedì 9 marzo si prospetta la chiusura della Lombardia, non ricordo se già è il giorno del lockdown, sta di fatto che il martedì sono ufficialmente in smart working anche io e siamo reclusi. Oddio, per qualche giorno usciamo coi bambini (sempre isolati, sempre in bici), poi smettiamo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">È da quel momento che si instaura una routine casalinga senza precedenti (e in tutta onestà spero rimanga unica). Simona inizia gradualmente le lezioni online, iniziano le assegnazioni di compiti. Alessandro ha la settimana ben organizzata con tutti i compiti da fare ogni giorno. Questo cuba qualche ora, ma di fatto c'è un oceano di tempo perso e due genitori che stanno lavorando full time a ritmi serrati, e allora i bambini imparano.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Imparano ad utilizzare in autonomia i dispositivi: noi siamo sempre stati refrattari all'uso da parte loro di tablet e smartphone, pur essendo entrambi due genitori "tecnologici", pensavamo ci sarebbe stato tutto il tempo crescendo. Beh, ci sbagliavamo, servivano subito ed entrambi hanno imparato. A condividere files, a loggarsi, ad avviare una videoconferenza, a scaricare materiale e cercarlo con google, a mettere il muto al microfono quando parlano gli altri, ad utilizzare la tastiera e scrivere i compiti su word.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Imparano a mettersi a posto i vestiti nell'armadio, a farsi il letto (che io poi dopo poco rifaccio), a scendere da soli in cortile (sono gli unici utilizzatori, in quanto unici bambini del palazzo) e, nel caso di Simona, di utilizzare la chiave per andare a buttare la spazzatura. Li stiamo schiavizzando? Non so, forse, ma qualche risultato in termini di autonomia (che devo dire non è che mancasse prima) lo hanno ottenuto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quindi che fanno ora i bambini in casa durante la settimana? Doccia, colazione, vestiti, compiti e videolezioni, pranzo, cortile con bici o palla (se è bel tempo), compiti, lettura, gioco, urla, litigi, io che li metto in riga tra una call e l'altra, ivan che li mette in riga durante una call, fino a sera. Tutto così.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Io ad un certo punto stacco e spengo il pc, e allora "possiamo guardare la tv?" Un'oretta di tv, io spengo il cervello per un po', perché sono sfinita: </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lavorare mentre qualcuno chiama mamma, o "si è spento il tablet" o "mi sono fatto male", o ancora meglio: "mamma, ti ho spento il computer perché non lo stavi usando" con un sorriso pieno di premure, mentre sei in bagno e sotto stai lanciando una query su un database che è piuttosto pesante, impegna in doppio della mente. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E poi si prepara la cena e si rassetta la casa (che ormai brilla, visto che oltre cucinare puoi giusto pulire e riordinare casa)</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alle 8.30, 9.00 i bambini vanno a letto. Io leggo un po', Ivan guarda qualche cosa in tv, ma siamo entrambi due fantocci stanchi, senza voglia di fare nulla.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma va meglio. Alla lunga le persone si adattano, e i bambini anche. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Il weekend ci concentriamo su di loro: caccia al tesoro in casa, fare un dolce tutti insieme, assecondare i loro gusti. Domani sera mettiamo la tenda della decathlon in salotto e dormiranno "in campeggio"; di solito durante il weekend</span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> vediamo un film che scelgono loro e possono stare alzati fino a tardi (per loro tardi è comunque massimo alle 10, perché poi crollano). Cerchiamo di dare una routine "come prima", e non è facile e non è nemmeno paragonabile. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ma va meglio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Abbiamo spiegato loro tutto di questo periodo, abbiamo detto che finora siamo stati fortunati perché nessuno dei nostri cari si è ammalato, abbiamo assecondato le loro malinconie da mancanza di socializzazione. Abbiamo fatto videochiamate coi nonni..."Ma quando ci andiamo dai nonni? Ma quando posso vedere i miei amici? Ma quando...?" Hanno necessità di vedere una fine che noi non possiamo prevedere. Possiamo solo dire loro la verità, cioè che non lo sappiamo, ma possiamo essere un appoggio emotivo se noi stessi non ci facciamo sopraffare dal senso di incertezza. </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">I bambini vivono molto più il presente, ma il presente è sempre uguale, senza sport organizzato (anche se fai fare ginnastica in casa) senza amici e compagni.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Io ho passato le prime settimane provando un dolore incredibile per la conta dei morti snocciolata ogni sera, una sorta di pianto non sfogato dentro al petto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Poi è subentrato il senso del reagire, e la voglia di contribuire a dare una linea a questa famiglia meravigliosa (per me, chiaramente), che riusciva ad esserci senza troppo litigi o problemi, perché ognuno fa il suo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sapete qual è il mio motto ultimamente? "Tutto pesa troppo, se non lo sai pesare"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Coraggio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla prossima...Chissà. </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-56367643990782933652019-04-26T16:21:00.001+02:002019-04-26T16:21:29.229+02:00SI, VIAGGIARE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsoKHSn2kH1VAuEgfCC67CnZYlvv8IpTowaz8Hrd1kV8jDTs2d69z4_-azcjcfjoMAGxDz8QKwEO7zkFkeqrJP0VMe9UsKWEbNRseYgumGIx_yHqmZ1Uo5b1cbDd4xA1lJwCn1jXSq62PQ/s1600/20190314_163456.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsoKHSn2kH1VAuEgfCC67CnZYlvv8IpTowaz8Hrd1kV8jDTs2d69z4_-azcjcfjoMAGxDz8QKwEO7zkFkeqrJP0VMe9UsKWEbNRseYgumGIx_yHqmZ1Uo5b1cbDd4xA1lJwCn1jXSq62PQ/s320/20190314_163456.jpg" width="240" /></a></div>
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sotto un cielo plumbeo, in una città straniera, coperti da fidate mantelline ipercolorate (io ero arancione), in attesa di prendere un altro volo per il paese più bello del mondo (per me, per quel poco che ho visto io del mondo), l'Islanda, mi sono ritrovata a pensare (con leggera ansia) che avevamo intrapreso un viaggio abbastanza sfidante coi bambini...Ma guardandoli sotto l'acquazzone di Berlino ridere dopo aver camminato chilometri e toccato tutti gli orsi di plastica che la città offriva e "Mamma andiamo dentro la fontana" / "Mamma ma quella statua è nuda" e altre amenità, ho deciso che invece era giusto così. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché una notte hanno potuto vedere una verde e viola e splendida aurora boreale, in un cielo che sembrava rapito da draghi immensi e sinuosi, e benché Alessandro forse è ancora piccolo per capire, Simona l'ha ridisegnata più volte. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E hanno potuto vederla anche in virtù del fatto che li abbiamo caricati addormentati in auto in pigiama, avvolti in coperte e giacche, per andare a caccia di aurore boreali, per poi vederla splendida, maestosa, sotto casa al rientro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché la gente si rivolgeva loro in inglese, e Simona a pare un "Hi!" di saluto non diceva altro, ed erano spiazzati, ma i genitori e i nonni lo sono in tutto il mondo, e allora càpita che una donna sorridente con un bambino biondissimo offra del pane secco, perché anche i tuoi figli possano dare da mangiare ai cigni selvatici (e poco importa che tuo figlio sia fobico di qualsiasi specie di uccello e lanci la fetta di pane intera più lontano possibile da sé). </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché abbiamo mangiato panini davanti a un geyser che ci ha lavato da capo a piedi quando è cambiata la direzione del vento e che "Mamma ma questo geyser puzza come di una puzzetta!", e toccato l'acqua di ruscelli caldi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perché hanno accarezzato i cavalli islandesi, assaggiato lo squalo e visto come si pesca, sono entrati in un fiordo, sono stati sferzati da un vento che qui non proveranno mai, visto la sabbia nera, le rocce di basalto tutte regolari, l'oceano con onde incredibili, la forza della natura che sa essere meravigliosa e orribile. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E cascate, tante cascate, da perderci la testa, il verde del muschio e il bianco abbacinante delle lande deserte piene di neve, e scoprire che sì, l'arcobaleno completo è di 360° non 180. Le scogliere: "Per l'amor d'Iddio Alessandro, non ti sporgere!" Ché in Islanda ti avvisano di quanto è lontano il primo ospedale, ma le barriere verso il pericolo sono minuscole cordicelle e catene a precipizio sull'oceano.</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ogni cosa ha un prezzo, e ritengo che occorra conoscere i propri figli per capire se è giusto quello che si sta facendo CON loro, non PER loro. Lo stai facendo PER te, ma puoi valutare se arricchisca anche loro o meno. PER loro te ne vai a Disneyland, non in uno sperduto villaggio di pescatori in una penisola a nord di Rejkiavik, con alle spalle un vulcano, o in un ostello londinese ipertecnologico, dove scatta l'allarme antincendio alle 10 e mezza di sera, e gruppi di studenti fanno chiasso, e ti stai già pentendo, perché te lo ricordi com'era quando si andava in gita...Invece poi alle 11 non vola più una mosca, e si dorme.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla lunga sarà anche PER loro in qualche modo. Alessandro non era mai stato su un aereo. In una settimana ne ha presi quattro. Arrivati a Malpensa, s</span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">aliamo con un po' di trambusto sul primo volo e lui si siede accanto al finestrino. Allacciamo le cinture e si guarda intorno...Vede l'ala dell'aereo accanto a sé: "Ma...SIAMO SOPRA L'AEREOO!" grida pieno di gioia. Tutti ridono. Non si era accorto di essere salito, anche se ci eravamo passati accanto.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima. </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-39493899224091426732018-12-24T08:42:00.000+01:002018-12-24T08:42:01.952+01:00SACRA FAMIGLIA<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">I miei figli sono dei gran privilegiati. Non hanno fame, non hanno freddo, non sono nati su un barcone alla deriva, non sanno che può essere difficile anche solo avere un paio di scarpe, figuriamoci se hanno idea di cosa sia cercare di sopravvivere. Oggi.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Perchè domani, non si sa quale domani, i miei figli si risveglieranno che sono improvvisamente illegali, che non hanno più possibilità di rientrare in casa loro, si risveglieranno e ci sono le bombe che fischiano sopra le loro teste e distruggono tutto. Aria satura di polvere, sangue nei polmoni, corse alla ricerca di un tozzo di pane, di acqua pulita. Correre nei campi, inseguiti da qualcuno. Annegare nel mare gelido, chiedendosi come ultimo pensiero il perché. Lividi corpi su una spiaggia straniera, bagnati dalla spuma di un mare freddo e ostile. Qualcuno li raccoglierà, qualcuno piangerà, qualcun altro dirà che non si può accoglierli tutti che è inevitabile, e intanto preparerà un presepe. E guarderà Simona, i capelli pieni di alghe, oppure Alessandro, distrutto da una mina. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Date un volto a ciò che vedete, dategli un volto che amate. Altrimenti è giusto che continuiate a ignorare ciò che vi circonda, perché è lontano, perché sentite che tanto avete un sacco di problemi voi, non potete accollarvi quelli degli altri, e che magari in fondo chissenefrega, non sono certo figli vostri. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Buon Natale.</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-76874567646098714972018-10-02T09:48:00.000+02:002018-10-02T09:48:46.138+02:00UN PO' DI ALESSANDRO <div dir="ltr">
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><i>"Ale, ti </i><i>scappa</i><i> la pipì che continui a toccarti?"</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;"><i>"Nooo mamma. Stavo solo controllando </i><i>quanto</i><i> è duro."</i></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: x-small;">Alessandro Massimo Trinca - 29 settembre 2018</span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">
Alessandro in famiglia è l'unico che riesce sempre a lasciarmi senza parole, per le uscite che ha alle volte. Con la sua zazzera biondo castano, gli occhi che sembrano castani come tutti quelli della mia famiglia, ma se li si guarda controluce hanno dei riflessi verdognoli, col suo capoccione tondo e il suo sorriso pieno di fossette, che mi fa innamorare, Alessandro ha uno scopo nella vita, e lo persegue con grande impegno: fare o dire una cosa strana al giorno.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Un esempio? Usciamo dall'asilo e gli chiedo come va. Naturalmente la maggior parte delle volte, come per la maggior parte dei bambini, la risposta è "Bene", e alla domanda "Cosa avete fatto oggi?" la risposta è invariabilmente "Niente". Ci sono tuttavia delle volte in cui risponde cose come:</span></div>
<div dir="ltr">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Sono stato abbastanza monello che la Nicoletta mi ha sgridato!" E lo dice con un sorriso solare e gagliardo. Alla mia ovvia reprimenda, risponde con: "Sì, ma domani tanto faccio il bravo". Ah, ok.</span></div>
<div dir="ltr">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oppure: "Sai, oggi S. è caduto mentre eravamo fuori. Si è sbucciato come una banana!" E giù a ridere. -Come una banana-...Giuro che non l'avevo mai sentita. </span></div>
<div dir="ltr">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">O anche "Abbiamo fatto cose belle ma non ho voglia di raccontartele."</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Si inventa balle stratosferiche su eventi disastrosi che inevitabilmente accadono all'asilo, come "Un bambino della mia classe è caduto dentro un buco e hanno chiamato l'ambulanza"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Davvero? Allora aspetta che chiamo Nicoletta o Piera, per sapere se sta bene questo tuo compagno"<br />"No mamma era una bugia!"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Non voglio che dici le bugie, è una cosa brutta dire le bugie"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Sì ma queste sono per divertimento"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Che divertimento c'è nell'inventare che un tuo amico si è fatto male?!"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"E ma non è morto!" Aaaah, allora...</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Prima dell'estate arriva dalla cameretta in salotto e vedo che ha qualcosa di strano. Un buco senza capelli dietro la testa.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Alessandro cosa hai fatto?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Ho tagliato i capelli!"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Ale ma...Perché?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Non lo so"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Soprattutto perché dietro, che non ti vedi?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Volevo tagliarli come il parrucchiere"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Aveva preso le forbici di sua sorella dalla scrivania. Non si è fatto male per fortuna, ma è stato con questo buco pelato in testa per qualche giorno (finché non sono un po' ricresciuti).</span><br />
<br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Fa anche cose raccapriccianti. Ad esempio devo tenergli le unghie dei piedi molto corte, devo ricordarmi perché sennò lui arriva e ti dice "Mamma, mi dava fastidio questo pezzo di unghia <i>e l'ho strappata via</i>, ma adesso mi fa un po' malino". Neutro eh, cosa che io morirei di dolore. </span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">"Ti sei fatto uscire sangue, adesso dobbiamo disinfettare."</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">"Vado in bagno intanto che te prendi per disinfettare. Non voglio il cerotto"</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Come Rambo. A breve si darà i punti da solo alle ferite...</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alessandro, che ha paura del buio, ma solo quando è a casa perché vede i giocattoli muoversi di notte, allora dorme con la lucina e hulk sotto il cuscino.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alessandro, che non sopporta gli uccelli o gli insetti volanti, che se va in bicicletta e vede dei piccioni sulla sua strada di ferma e fa il giro largo.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alessandro, che quest'estate si è scottato buttandosi su mio padre che aveva in mano una padella calda. Sapevo sarebbe successo prima o poi perché in cucina ogni volta era: "Stai lontano dal forno. Via che ho la padella in mano. Stai indietro che ti scotti". Niente di grave, ma adesso ha imparato.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alessandro, che vuole scarpe e vestiti "velocissimi". Le scarpe veloci per lui sono solo quelle della Nike, i vestiti: tutto ciò che richiama calcio, o basket o qualsiasi sport.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alessandro, che prima di dormire vuole "due cinque" baci e "due cinque" abbracci. </span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">QUESTO Alessandro il prossimo anno andrà alle elementari. Ne vedremo delle belle.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alla prossima.</span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-45234119067065133332018-09-26T21:44:00.001+02:002018-09-26T22:04:37.737+02:00ADDIO BABBO NATALE<p dir="ltr">Simona ha detto addio al rosso babbazzo. </p>
<p dir="ltr">Ma andiamo con ordine: vi avevo detto che avremmo parlato di sessualità, e lo abbiamo fatto. Mi sono messa con lei a più riprese e abbiamo affrontato quasi tutto in maniera piuttosto approfondita, seguendo lo stile del libro che avevo acquistato, cioè partire dall' "io" per giungere al "noi".<br>
Abbiamo parlato dell'adolescenza, di mestruazioni, di polluzioni ed erezioni maschili, di masturbazione, di amicizia e amore, dei rapporti degli adulti e dunque dei rapporti sessuali completi (cosa vuol dire fare l'amore): come funziona il tutto. Della riproduzione ne avevamo già parlato: c'è un' interessante puntata di "esplorando il corpo umano" di Albert Barillé che fornisce secondo me un'ottima spiegazione della fecondazione e della crescita dell'embrione e feto in maniera chiara e immediata. L'ha vista più volte anche Alessandro. (La serie sul corpo umano andrebbe proiettata nelle scuole, secondo me. È veramente ben fatta e chiara, ma sto divagando).</p>
<p dir="ltr">Alla fine di tutto, dopo un excursus su pedofilia, e adulti che si comportano male coi bambini (ne avevamo già parlato, ma sono stata un po' più diretta, e il libro proponeva dei quesiti interessanti per i bambini in merito a situazioni di pericolo senza essere angosciante), le ho detto: "Simona, naturalmente queste cose di cui abbiamo parlato le tieni per te: ciascuna famiglia affronta questo argomento come e quando vuole. Magari ci sono dei tuoi amici che credono a cose come la cicogna. Non spetta a te spiegare come stanno le cose, spetta ai loro genitori."<br>
"Ecco mamma a proposito: io lo so da tanto tempo che non esiste babbo Natale, volevo chiederti chi compra tutti i regali se tu o papà o i nonni, e dove li tenete prima di Natale"<br>
Sorrido, e penso tra me e me che avevamo già mollato da tempo la fatina dei denti, ora non ha più cose magiche cui aggrapparsi:<br>
"I regali vengono comprati da tutti. Se vai dai nonni, quelli che trovi li hanno presi i nonni per esempio. Per quanto riguarda dove li teniamo: SCORDATELO!" MUUUUAHAHAHAHA.</p>
<p dir="ltr">Alla prossima.</p>
Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-33085811756486852822018-07-05T11:37:00.000+02:002018-07-05T11:37:02.636+02:00IL DIARIO SEGRETO<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cosa fanno delle bambine a 8 anni? </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mentre i maschi scavano a terra, collezionano figurine e cards di vario tipo, mi rendo conto che le bambine sono già più proiettate verso la famigerata preadolescenza. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Simona usa i giocattoli solo quando gioca con suo fratello, per esempio, la cucina o le macchine. Le bambole sono state utilizzate pochissimo già quand'era piccola, ora non esistono più se non come soprammobili. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Adesso Simona vuole vedere i tutorial per fare gli skifidol su YouTube, o delle coreografie di danza, o dei video musicali. Vuole disegnare vestiti, vuole un diario con il lucchetto per scrivere i suoi pensieri (e l'ha ottenuto). Le piacciono le cose che vendono in cartoleria, dalle paste schifose, alla sabbia magica, agli stickers. Vuole vestiti di un certo tipo ("Mamma non ho abbastanza gonne, sai?"), dei colori che vuole lei, vuole mettere bracciali e collane. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quando si trova con le sue amiche ride garrula come un'ochetta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Per la pagella ha ricevuto come piccolo premio un portafoglio di similpelle piccolo nel quale può tenere gli spicci delle mance e magari al mare prendersi un gelato da sola. Le faremo capire di fare attenzione, di avere cura delle proprie cose, fa parte anche questo del processo di crescita. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A proposito del diario:</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Mamma, ma io non è che ho segreti..." </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Beh, puoi scrivere o disegnare ciò che vuoi. Anche dei racconti, visto che ti piace inventarli. E' una cosa tutta tua."</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In realtà m</span><span style="font-family: verdana, sans-serif;">i piacerebbe sapere cosa scrive nel suo diario, mi incuriosice cosa può partorire la sua testolina piena di fantasie. </span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Un'altra cosa che faremo quando saremo al mare tutti e quattro sarà un po' di educazione sessuale per ottenni...Chiamiamola: "fase 2". Mi sono resa conto che alla sua età tra di loro ne parlano. Mi piacerebbe che non avesse fraintendimenti o pensieri, soprattutto che non avesse riserve nel fare domande a noi. Ho acquistato un libro che ci farà da supporto. </span><br />
<br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Tra poco meno di due settimane partiranno tutti e due per il mare. Ci staranno un mese e mezzo, prima con i nonni e la cugina, poi con noi, poi finiranno agosto ancora con i nonni e la cugina. Magari alla fine non ne potranno più di bagni e sabbia (dubito!)...Per conto mio, farei a cambio molto volentieri. </span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Mi mancheranno come ogni anno quando non sono con noi...Ma sono felice che facciano esperienze fuori dal nucleo familare stretto. </span><br />
<span style="font-family: verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: verdana, sans-serif;">Alla prossima.</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-35806671988495860742018-04-04T22:01:00.000+02:002018-04-24T10:28:40.450+02:00CRESCI, CRESCI, PRINCIPESSA!<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Prima di Pasqua, Simona è venuta da me con un euro in mano e lo sguardo di chi sta per mettersi in gioco. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Mamma, ho visto una pubblicità in televisione che c'è uno skifidol che costa solo un euro. Questo è un euro dei miei, me lo puoi prendere?". La cosa mi ha lasciata divertita e commossa, non perché sia chissà cosa ma perché Simona si mette via le sue monetine e le investe in qualcosa che desidera, stando attenta a non chiedere troppo...E mi sembra una cosa da grandi.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Ok, ma mi devi dire qual è. Ci sono molti skifidol"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Il nome non me lo ricordo bene, ma c'è una scatolina dello stesso colore dello skifidol che c'è dentro" La mia ilarità aumenta.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Non mi aiuta molto, non ti ricordi nient'altro?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"No ma la prossima volta che vedo la TV me lo segno bene il nome." Mi ha lasciato l'euro.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stamane sono uscita di casa e lei era già pronta per andare a scuola. Ivan si stava vestendo, allora Simona ha acceso la TV con in mano carta e matita. "Se trovo la pubblicità te lo scrivo!".</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stasera, rientrando a casa, trovo sul comodino questo:</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTBcmLZpl_lRNXkTNNTaL2h_nbgDLvIZMSnyBYAjDe86BxlHry3E6HuDE78I1X00eOwOZeLWZQ8YoI_0vKU7F6JNOX1WKHx3-HUHqpiH-W8facbFQhBUX_IoXsOfRTXGiwhowt7bInovcE/s1600/152287158721342716495.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="900" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTBcmLZpl_lRNXkTNNTaL2h_nbgDLvIZMSnyBYAjDe86BxlHry3E6HuDE78I1X00eOwOZeLWZQ8YoI_0vKU7F6JNOX1WKHx3-HUHqpiH-W8facbFQhBUX_IoXsOfRTXGiwhowt7bInovcE/s320/152287158721342716495.jpg" width="180" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla prossima!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">PS: glie lo prenderò domani.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">PPS: sapete cos'è lo skifidol, <a href="https://goo.gl/images/8qGv9R" target="_blank">vero?</a></span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-174279534388428772018-02-19T12:01:00.002+01:002018-02-19T12:01:56.718+01:00Benvenuti nel 2018<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le novità del 2018.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simona ora sa che non esiste la fatina dei denti, ma ha deciso di continuare a credere a Babbo Natale perché le piace. Tutto questo è nato da una discussione su: ma cosa se ne fa dei denti vecchi, e comunque secondo me non esiste. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E le dico "Ma allora chi è che ti dà i soldi?" "Tu?...Tu o papà.". Gioco, partita e incontro.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"E Babbo Natale?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Tu cosa dici?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Dico che voglio che c'è ancora, perché Babbo Natale mi piace"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Lo trovo giusto"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Ma poi se ci penso bene..."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Se ci pensi bene?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"No niente, vediamo l'anno prossimo."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Le è stato detto che tassativamente: A) non deve dire nulla a suo fratello e B) non deve dire nulla ai suoi amici.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Visto che ora sa leggere l'orologio, sa i fatti della vita, e le ho parlato dei pedofili, direi che è abbastanza grande per capire cosa la rende felice. Se Babbazzo la rende felice, che rimanga nella sua vita.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Altra novità: forse siamo usciti dalla piaga dei pavor notturni di Alessandro. Continua a parlottare, mugugnare e vivere la notte come un'avventura nel sonno, ma tant'è: almeno non abbiamo più le urla disumane.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">In compenso il rito dell'andare a dormire è sempre più strano. Non si addormenta se prima non mi chiede (e solo a me!) "Se mi alzo faccio i brutti sogni?" e io devo rispondere "Sì"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Orribili?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Sì"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Agghiaccianti?"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Sì, agghiaccianti!"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non chiedete, è una storia lunga, e se li accompagna a letto Ivan, Alessandro torna in sala a chiedermelo. Ma da lì, dai sogni, siamo a buon punto, perché poi c'è la storia e dopo la storia: "Mi dai il bacio?" Gli dò il bacio rigorosamente sulla guancia sinistra.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"No ma non va bene, deve fare rumore" Gli ridò un bacio più schioccante "Me ne dai un altro?" E via un altro. Poi si gira, mugugna "buonanotte" e si mette a dormire.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simona non ha mai avuto riti così dettagliati, lei piombava e piomba nel sonno, senza muoversi fino al mattino (ogni tanto parla, ma lo fa immobile), quindi trovo tutto ciò piuttosto buffo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se nel rito introduco una novità, ed è gradita, sarà immediatamente parte del rito stesso dalla volta successiva, perché Alessandro ha tanti difetti, ma una memoria incredibile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima!</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-87378546575214641982017-12-12T11:28:00.000+01:002017-12-12T13:27:56.376+01:00I MIEI MOSTRI SELVAGGI<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ieri sera Alessandro non voleva dormire perché aveva paura di fare brutti sogni (a suo dire, a me è parso tutto un grosso capriccio). Comunque questo, e il fatto che stanotte sarà Santa Lucia, mi ha ricordato tutta una serie di paure, fobie ed eventi inquietanti che hanno caratterizzato la mia infanzia.<br />In ordine sparso: </span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>L'immaginetta di Santa Lucia</strong></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Mia nonna materna possedeva un'immaginetta sacra di Santa lucia che porgeva un piattino dorato contenente degli occhi. A differenza delle immagini iconografiche più diffuse, nelle quali gli occhi sembrano dipinti sul piattino, in quel caso sembravano occhi cavati.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>Il Cristo appeso</strong></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Dopo la messa domenicale, mia nonna materna (sempre lei) sovente mi portava alla libreria/edicola delle edizioni Paoline accanto alla chiesa. Mi comprava Il Giornalino o Il Corrierino.<br />Questo posto vendeva anche altro: potevi ammirare statuette del presepe di bella fattura, e, appesa, una statua di Cristo in croce a grandezza naturale o quasi (ero piccola, difficile valutarlo).<br />Il volto del Cristo era segnato da un'espressione di dolore profondo, agonico; il volto rigato di sangue, le mani e i piedi trafitti e sanguinanti anch'essi. La cosa peggiore per me era la magrezza estrema, che molti anni dopo ho rivisto nelle immagini dei campi di sterminio. E subito l'immagine di quella statua mi è venuta in mente. <br /><br /><strong>La casa dalle finestre che boh</strong><br />Andavamo in visita (SEMPRE CON MIA NONNA MATERNA) da delle persone la cui vicinanza alla mia famiglia io non ho mai capito. Abitavano in una casa di corte molto buia, perché le finestre erano oscurate da dei rampicanti. <br />Ricordo questa donna molto anziana sul divano che non ho mai visto muoversi, ricordo molte statue di capodimonte per casa, ricordo la presenza di sole donne. <br />Di fronte c'era un edificio diroccato in ristrutturazione perenne, e poiché all'interno di quella casa mi coglieva spesso un senso di oppressione che non era sano per una bambina in età scolare, ci giocavo dentro, con mia sorella e la pronipote di questa anziana.<br />Ricordo che non c'era alcuna protezione e potevamo entrare nella casa e girare per i vani bui e pericolanti. Una volta ho provato a salire al secondo piano: c'era una scala di legno provvisoria. Ho sentito un rumore poco rassicurante di legno che si spezzava, e sono scesa di corsa spaventata.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>Le possessioni corporee (da qui la mia fobia per i parassiti in genere)</strong><br /><em>"Se guardi lo specchio troppo a lungo, esce il diavolo"<br />"Se bevi troppo ti vengono le rane nella pancia"<br />"Se ridi troppo ti vengono i vermi nella pancia"</em><br />Indovinate chi? BRAVI! La nonna.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>La camera da letto della nonna con le facce</strong> <br />Il letto, un comò con specchiera, armadio quattro stagioni, comodini. Mia nonna aveva mobilia con non ricordo che legno, forse radica. Vedevo facce ovunque nelle venature di questo legno. Era divertente di giorno, un po' meno di sera.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>Il tinello Twin Peaks</strong><br />Una delle zie di mia madre aveva una casa graziosa, ma l'ingresso (senza finestre) aveva una pesante tappezzeria damascata rossa, spessa, che creava un ambiente da incubo.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><strong>La visita in corriera al cimitero (SEMPRE LA NONNA):</strong><br />In realtà era divertente, anche per il giro in corriera che sembrava di andare in gita. <br />Il cimitero di Melzo aveva (ma credo abbia tutt'ora) una zona dedicata ai bambini defunti: mi piaceva farci un giro quando ero piccola. Anche negli ossari bui.<br />Una notte ho sognato che gli angioletti di marmo che spesso effigiavano le lapidi dei bambini, prendevano vita. Fine dei giri.</span><br />
<span style="font-family: "verdana";"><br /></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">A completamento di tutto questo, con la nonna facevo molte cose belle: prima tra tutte il giro in campagna lungo i rigagnoli di irrigazione dei campi, a raccogliere cicoria matta.<br />Mi portava al mercato e mi comprava sempre le caramelle, o in drogheria dove prendeva una pancetta tesa da mangiare con le michette, e l'osso di prosciutto. Mi faceva il semolino se ne avevo voglia. Mi faceva giocare nell'orto.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ho dormito con lei nel lettone quando veniva a casa nostra e mi raccontava le cose della sua infanzia che erano molto divertenti.<br />Se ho ricordi di cose "angoscianti" (ma a ben vedere nel contempo comiche: ero piuttosto razionale, ma credevo nelle rane nella pancia, per dire) è perché ho trascorso molto tempo con lei e ci sono stati momenti molto belli prima che si ammalasse.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quindi ogni volta che vedo una immaginetta di santa Lucia ripenso a lei, alla sua cucina in penombra, a quando mi faceva giocare con le anguille decapitate (QUESTO ERA DIVERTENTISSIMO!).<br /><br /> Alla prossima!</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-77471367575976467432017-10-30T08:49:00.000+01:002017-10-30T08:49:33.371+01:00AVEVO CAPITO FOSSE PIU' FACILE.<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro ha da poco compiuto 4 anni. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro è nato quando avevo più o meno capito l'andazzo della vita genitoriale, e l'ha buttata nel cesso.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro ti guarda, guarda che tu lo stia fissando in quel momento, poi tira un calcio a sua sorella e dice "Non sono stato io!" </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro ha un sorriso che stende e dietro quel sorriso c'è un Bart Simpson pronto all'azione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro, che vorrei portare dalla pediatra perché penso che non senta bene, magari gli si è formato ancora il tappo di cerume, e poi mi rendo conto che non è che non sente, IGNORA.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro ha una memoria prodigiosa, per cui è impossibile fregarlo dicendogli una cosa per poi sperare se ne dimentichi dopo qualche giorno. Si ricorda canzoni, frasi buttate lì, luoghi visti anche una sola volta. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro sa rigirare le frittate, e se vede che marca male, fa retromarcia e dice "Sono un bambino bravissimo io, non faccio le stupidaggini."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro permalosissimo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro che la mattina non devi parlargli troppo perché si sveglia inverso. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro un po' manesco.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro che ci ho messo un po' a capire che non è lento, è troppo veloce. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro che: "Saluta, non fare il maleducato" "Non sono maleducato, sono timido"; però quando gli conviene parla con chiunque, specie con il cameriere del ristorante, cui vuole chiedere qualcosa. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro che nel negozio "Non toccare le cose!" "Non tocco, metto solo il dito vicino"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo Alessandro qui che riempie il mio cuore e la mia pazienza nel medesimo modo, non lo cambierei per nulla al mondo. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima. </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-68611075437812288042017-09-02T10:49:00.000+02:002017-09-02T10:49:30.188+02:00LA COMFORT ZONE<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Diciamo che io, per mia natura, tendo a creami una zona franca in tutto quello che faccio, non per un senso di protezione cui dar seguito, ma più semplicemente perché mi dà piacere. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questo un po' in tutto ciò che faccio: mi piace il quartiere dove abito, il fatto che se entro dal macellaio la mattina presto prima del lavoro, oppure al mercato comunale il sabato con il mio carrellino da nonna per la spesa, mi sento accolta, mi conoscono, mi salutano e mi consigliano. Idem se partecipo ad un evento nel quartiere, un aperitivo nei locali di zona o una cena. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La scuola dei bambini è anche il parco dove giocano, conosco anche solo di vista molte persone; il Trotter è parte integrante della vita della famiglia, con i suoi pregi e i suoi problemi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Infine le cose più piccole, come la mia scrivania al lavoro, piena degli oggetti che mi fa piacere guardare, toccare, che mi identificano... Insomma, tutto ciò che rende la mia vita più piacevole, tendo a tenermelo stretto. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Per questo motivo mi stupisco di chi dice che per vivere appieno bisognerebbe uscire dalle proprie zone di comfort. Perché? Io non ho niente da dimostrare a nessuno e la mia vita mi dà soddisfazione così. Quando qualcosa non mi piace semplicemente cerco di cambiarla, oppure capita che qualcosa non mi piaccia ma sia necessario al bene della famiglia, perciò rinuncio o scendo a compromessi. Ma non faccio spontaneamente qualcosa che mi crea disagio, solo per dimostrare a me stessa che sono figa. Forse un tempo, quando il mio cervello cercava la sua strada. Ora ho fatto pace con il mio cervello. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho detto disagio, non adrenalina: zona di comfort è anche buttarsi col paracadute, fare arrampicate, partecipare a competizioni, dipende solo dalla sensazione che ti crea dentro. Per alcuni stare a casa a guardare la TV è un disagio, quindi perché farlo? </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima. </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-41524071032522100062017-06-09T09:40:00.000+02:002017-06-09T09:40:34.434+02:00IL LUTTO DEI BAMBINI<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono a tavola e stanno mangiando. A me viene da piangere, però devo pensare a cosa dire ora e come dirlo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Bambini, purtroppo il nonno Efrem non c'è più. E' morto.- (Ho pensato che le parole sono importanti: non si può dire ai bambini "è mancato", "è scomparso". Crea confusione e basta)</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simona piange. Alessandro ride, ma in maniera nervosa, poi piange poi ride ancora. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Consolo Simona, spiegandole che il nonno era malato e che purtroppo la malattia se lo era portato via. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Quando va in cielo?-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-E' già lì. Adesso magari ti sta guardando. -</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parlare di un DOPO non è facile, ma ritengo di fare la cosa giusta: gli facciamo credere le peggio stronzate tipo babbo natale, perché non regalare loro un senso alla morte?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parliamo del fatto che ci sarà il funerale, del fatto di fare un bel disegno da lasciargli, del fatto di volerlo vedere </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">(-Ma se è in cielo come faccio a vederlo?- </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> -No Simona, il corpo resta qui. In cielo ci va quello che c'è nel cuore e nella testa, i pensieri, le emozioni. Tu sei fatta dal tuo corpo ma anche da quello che pensi e provi tutti i giorni, vero?- </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci riflette su: -Sì...Ma però COME fa ad andare in cielo senza il corpo?-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-E' come se fosse nell'aria (Al momento non mi è venuto niente di meglio)</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-Ah ok.)</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parliamo tantissimo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Simona è stata esemplare al funerale e alla camera ardente, è stata composta, lo ha salutato, ed è andata avanti come è giusto che facciano i bambini di quell'età. Ogni tanto ne parla, in maniera serena. </span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ho commesso un grosso errore con Alessandro, invece. L'ho sottovalutato. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro non ha ben chiaro a 3 anni e mezzo cosa voglia dire la morte. Oltretutto il giorno in cui è mancato il nonno, era malato. Mi sono concentrata sulla sua salute, e mi sono concentrata su Simona, più grande e consapevole a mio modo di vedere, mentre lui stava cercando di capire perché papà non fosse a casa con noi, perché io fossi triste, perché dovesse andare dai miei, cosa volesse dire che una persona non c'è più. Non ho dato sufficiente peso al suo stato d'animo in merito alla questione, invece lui continuava a rimuginare ed era confuso, ma ce ne siamo accorti dopo. E' stato intrattabile e molto appiccicoso per qualche giorno, anche quando è stato meglio di salute. Sabato scorso siamo andati al cimitero, e lui non voleva entrare. Non c'era alcun motivo, ma si è bloccato all'ingresso. E' entrato solo in braccio a papà. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ha chiesto poi: -Ma il nonno è a casa con la nonna?-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-No Alessandro-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-Ma allora la nonna è da sola?-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">-Sì, è da sola, ma tiene il nonno nel suo cuore, continua a volergli bene. Puoi farlo anche tu: continuare a pensare al nonno e a volergli bene anche se non lo vedi più.-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ora va meglio. Io ho fatto tesoro di questa esperienza, rendendomi conto ancor di più quanto i bambini siano delle spugne incredibili, non solo di fatti ma anche di emozioni. Farò tesoro dei miei errori.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima! </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-74574846644070410672017-05-18T09:31:00.000+02:002017-05-18T09:31:34.953+02:00CHE CAZZO NE SAI TU DI IMMUNITA'?<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mio padre mi ha raccontato che quando faceva il militare, una sera ha fatto a pugni con un commilitone che raccontava che le stelle erano incollate nel cielo, voleva convincerlo della ragione di questa sua affermazione. Mio padre aveva, ed ha, anche se smorzato dall'età, un carattere sanguigno e mal sopportava l'ignoranza travestita da supponenza. Questo per dire che gli ignoranti esistono da sempre, ma la loro area d'azione era limitata a discussioni tra poche persone, o al bar di paese.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">L'avvento dei social ha sdoganato l'ignoranza (e di questo se ne parla a iosa, non mi dilungo sulle modalità), e l'ha fatto in maniera che nel tempo ho ritenuto essere: interessante, poi comica, infine avvilente.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Adesso sono preoccupata. Preoccupata per il calo vaccinale e il numero sporpositato di casi di morbillo dall'inizio dell'anno ad ora. Preoccupata per la mancata percezione sociale di un problema enorme.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sono soprattutto preoccupata, però, del fatto che una persona che ha in mano la vita di un'altra persona (quindi un genitore) si rivolga a ciarlatani a vario titolo, e ignoranti di tutte le risme che "insegnano" a vivere con video su YouTube e post su Facebook. Persone non titolate a niente, oppure persone che speculano. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi sono chiesta cosa porta una madre a fare al proprio figlio neonato dei lavaggi nasali con il latte materno, e quando infine questo bambino finisce in ospedale con una grave infezione respiratoria e i medici dicono a questa madre "si rende conto di quello che fa?", lei non annichilisce sotto il peso della propria sconsideratezza, ma scrive in un gruppo di mammine su facebook, chiedendo rassicurazioni e cosa fare. COSA FARE! Tuo figlio è in ospedale e tu chiedi alle mammine cosa fare. E le mammine rispondono che i medici sono cattivi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Mi chiedo tutt'ora cosa porta sempre un genitore a non vaccinare il proprio figlio sulla base del nulla, o di conferenze (a pagamento) tenute non da medici, o immunologi, bensì da AVVOCATI. Cosa porta a rischiare la vita del proprio figlio? L'ignoranza è una componente, ma c'è dell'altro. E quest'altro è LA FEDE.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Quando si ritiene che il proprio figlio non possa prendere la difterite perché lo si sta allattando, o che il vaccino contro il morbillo causi autismo nonostante sia un FATTO che ciò non è vero, significa che si è ben oltre la ratio, si è a livello di fanatismo religioso. C'è bisogno di credere che si ha tutti contro? Che si è meglio degli altri?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Non lo so proprio, ma so una cosa: una grossa fetta del problema viene dalle istituzioni. La libertà di scelta non può applicarsi per un bene comune. Se la tua libertà danneggia gli altri, non è più libertà ma prevaricazione. E in tal senso c'è uno spaventoso vuoto legislativo a cui ora si vuol porre rimedio. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Se dovessero far scegliere me di attivare o meno una centrale nucleare in un tal posto non avrei minimamente gli strumenti per sapere se è un bene o un male. Di certe cose che riguardano la comunità non potrei prendere decisioni, perché non avrei la preparazione per farlo. Lo vedete il problema? </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-47267118345480261302017-03-24T09:34:00.005+01:002017-03-24T09:34:53.149+01:00FISICHE SENSAZIONI<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ieri stavo riempiendo la lavatrice,e riflettevo sul fatto che se mi capitano per mano i vestiti appallottolati dei bambini riesco agevolmente a distinguerli tra loro dal<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l'</span>odor<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">e, e ciò mi ha portato a una riflessione s<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">u quanto la maternità, specie ne<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">i primi <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">anni, sia fatta anche d<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ei cinque sensi<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">.</span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">OLFATTO</span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Delle cose che più mi cre<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">an<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">o<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> un legame di pancia coi bambini c'è sicuramente l<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">'odore che emanano<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, o</span>gnuno <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">distinguibile dall'altro</span></span></span></span>: l'odore della loro pelle, ma anche quel</span></span></span></span></span></span></span></span>l'odore di sudorino che si forma sul collo mentre dormono e che la mattina <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ti avvolge quando ti abbracciano. E' peculiare nel bambini piccoli, perché non è sgradevole.</span></span><br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">UDITO</span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Distingui le voci, sì d'accordo questa è facile, ma distingui anche la <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tosse, un inizio di pianto, il modo di respirare nel sonno<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, un "MAMMAAAA!" urlato a distanza<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, il pianto del tuo bambino in mezzo a una <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">moltitudine al parco che ur<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">la, la sua voce nella classe dell'asilo mentre sei fuori ad aspettare che aprano,<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> distinguibile seppur appen<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a accennata</span> con porte e finestre chiuse</span></span></span></span></span>.</span></span></span><br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">VISTA</span></span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Le palpebre azzurrate: con la pelle così sottile quando sono neonati, che dist<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ingui le venuzze sotto<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">; i segni del ciuccio dopo la nanna, e p<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">oi, pi<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ù grandi i segni del cuscino<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> sul viso<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">. Le ossa che cambiano forma man mano che crescono e le gambe e le braccia si allungano<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">;</span> il colore dei capelli che si scurisce, ma poi d'estate si schiarisce improvvisamente a<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">l primo sole, il sorriso che cambia</span></span></span></span></span>.</span></span></span></span></span><br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">TATTO</span></span></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La pelle soffice e setosa<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, </span>che <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ti dici pure: ma una volta l'avevo anche io così?! Dav<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span>r?! Le mani morbide come ant<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">istress<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">; i piedini in faccia che li mangeresti<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, </span></span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> la testa piena di sonno appoggiata al petto <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">o che ti <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">s</span>bava sulla spalla,</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>ma anche le <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">unghiette affilate sul viso,<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> i capelli tirati (<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">beh nel mio caso molto di rado avendo i capelli corti), la pipì in faccia</span></span></span></span></span></span>, il vomito <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sul braccio<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">. Poi quando crescono, le mani <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ossute ne<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">lle tue</span>, già grandi mentre attraversi la strada, passare il balsamo tra i suoi capelli.</span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="color: red;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">GUSTO</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ogni bacio <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">su guance rigate di lacrime perché "Mi sono fatto male<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">mamma" sa di sale, sa di terra spesso, sa di amore sempre. </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla prossima. </span></span></span></span> </span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"> </span></span></span></span></span></span> </span></span></span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-61670366817415754062017-03-03T08:24:00.001+01:002017-03-03T14:18:45.961+01:00IL SONNO DISTURBATO<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Parte della mia adolescenza è stata funestata da una forma di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sonnambulismo" target="_blank">sonnambulismo</a>, che ha quasi causato un infarto a mia sorella, e che mi ha fatta cadere dalle scale, per fortuna senza conseguenze a parte un livido sulla coscia; tutt'ora ho episodi di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Paralisi_nel_sonno" target="_blank">paralisi ipnagogiche</a>, spesso angoscianti. So quindi com'è.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ieri sera ho trovato Alessandro in piedi in mezzo alla cameretta al buio, con il suo pigiamino di spiderman. Non so da quanto tempo fosse lì. Gli domando "Hai bisogno? Cosa c'è?" ma non mi risponde. Sta fissando il vuoto davanti a sé, allora capisco che sta dormendo. Lo riaccompagno cautamente nel letto e si mette subito a ronfare. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono abbastanza sicura che lo abbia fatto altre volte, e che gli sporadici episodi di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Pavor_nocturnus" target="_blank">pavor notturno</a> che ha avuto non siano stati altro che una forma di sonnambulismo: piangeva senza controllo, seduto sul suo letto, inconsolabile e totalmente assente. Quando è così puoi parlargli, ma non ti risponde perché in realtà non è presente. Inoltre puoi toccarlo, ma il più delle volte ne è infastidito e urla ancor di più. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Altre volte l'ho trovato seduto sul letto senza alcun motivo, tranquillo, magari mentre sta borbottando qualcosa sottovoce.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Simona invece una notte si è messa a discutere con qualcuno nel sonno: "E allora non ci gioco più!" ricordo distintamente queste parole ben scandite, che sono state precedute e seguite da un borbottìo indistinto. Che io sappia però non si è mai mossa dal suo letto, anche perché me ne preoccuperei, essendo un letto a castello. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Ah giusto! Da piccola ho anche fatto un bel tuffo da un letto a castello, durante le vacanze al mare: sognavo di imparare a fare i tuffi in acqua e mi sono buttata di sotto con il cuscino; per fortuna, nessuna conseguenza anche lì. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quindi attendo con tranquillità l'evolversi di questi eventi: immagino che ci sia una componente genetica in queste cose. Spero smorzata dalla mia controparte nel letto che dorme a piombo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Devo cercare di mantenere il cuore in salute perché una notte, quando avevo 17 anni, ho cercato di fare un massaggio cardiaco a mia sorella, spaventandola a morte (stavo frequentando un corso di primo soccorso con la Croce Rossa in quei giorni). Un'altra volta mi sono messa ad urlare come una pazza (il giorno dopo avevo mal di gola) per una paralisi ipnagogica durante la quale avevo la sensazione di essere travolta da una enorme croce di legno che mi stava per schiacciare (giocavo a Quake II in quel periodo), anche in quel caso ho spaventato mia sorella. Mia sorella ha il cuore forte e in salute, buon per lei: dovessi trovare Alessandro che scrive REDRUM sulla porta della camera non so se sopravviverei.</span><br />
<br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla prossima! </span><br />
Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-42286318217356578262017-01-11T21:59:00.003+01:002017-01-12T08:39:54.641+01:00LA GIORNATA IN DISCESA<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Oggi <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> stata una giornata tutta positiva e lo voglio annotare perch<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">é</span> capita di rado.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Stamattina mi sono fatta coraggio, e mi sono pesata dopo tre giorni di dieta. Beh, la bilancia mi ha strappato un sorriso: -1,6 kg; so benissimo che non <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> affatto significativo, che all'inizio si perdono molti liquidi, che sono stata una giornata alle terme ecc ecc, ma e` stato comunque incoraggiante.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Cos<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ì</span> sono andata in ufficio col sorriso, sfidando il gelo polare che sta un po' avvolgendo Milano in queste mattine.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">La giornata <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> trascorsa senza grandi patemi lavorativi, sono andata a prendere Alessandro alla materna come al solito alle 5.30, e ci siamo fermati per prendere due cose al supermercatino sotto casa. Incredibilmente <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> stato collaborativo e non ha cercato di taccheggiare i kinder rimasti ad altezza manine dall'epifania.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Torno a casa, che c'<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> una zuppa di verdure e un salmone al forno da preparare, e mi chiama mia madre che ha accompagnato Simona in piscina: Simona <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è</span> appena passata nel gruppo in vasca grande (vasca da 25m). E' stata una grande emozione, con una punta di rammarico per essermi persa il passaggio. E stasera aveva male agli addominali: ora s<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ì</span> che si comincia a lavorare sul serio.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Preparo la cena, sapendo che dovr<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ò</span> insistere col piccolo crudista di famiglia che fa storie con zuppe e verdure cotte. Devo ricredermi: si vede che ha cambiato gusti proprio oggi e mangia tutto senza nemmeno tentare una scusa ridicola tipo (questa l'ultima quando ho preparato il passato di verdure): "Mamma, questa suppa mi fa venire i pesci nella pancia" o simili. Quindi ceniamo tranquilli in attesa che tornino Ivan e Simona. E gi<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">à</span> so che sar<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ò</span> inondata di parole di Simona che dovr<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">à</span> raccontarmi tutto della novit<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">à</span> in piscina; invece per prima cosa mi mostra un voto: SUPER BRAVA! preso nei compiti delle vacanze.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E infine stasera si realizza la combinazione karmica dei panni: niente da stirare, niente da lavare. Dura qualche ora al massimo, e capita di rado durante l'anno, ma ora posso farmi una doccia e mettermi a letto ancora con un sorriso. Basta poco per farmi contenta!</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Buon Anno e alla prossima.</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-91162309794515973702016-12-02T12:33:00.002+01:002016-12-02T12:33:38.356+01:00LE NUOVE PASSIONI<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Con l'andare del tempo, Simona e Alessandro hanno sviluppato specifiche passioni e preferenze.</span><br />
<br />
<br />
<span style="color: orange;"><u><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alessandro, anni 3 appena compiuti (colore preferito ARANCIONE)</span></b></u></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>HULK, HULK SPACCA</b>. Probabilmente questa passione totalizzante, questo amore che prova per il mostrone verde deriva dall'aver giocato con il modello di hulk di sua cugina. Gli piace guardare video su YouTube di Hulk che combatte col dinosauro, che spacca tutto. Gli piace ruggire come Hulk con i pugni chiusi, insomma, secondo me Hulk rappresenta il suo lato distruttivo e tutto quello che Ale VORREBBE MA NON PUO'. Il desiderio inespresso del buttar tutto all'aria gioiosamente. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>GLI AVENGERS e i SUPEREROI MARVEL IN GENERALE</b>, che lui chiama <i><b>GLI AFENGES</b></i>: Si tratta di una estensione ad Hulk, gli piacciono in particolare (ma non in maniera esclusiva) SPIDERMAN e CAPITAN AMERICA. In un caso per il lancio di ragnatele e il fatto che può andare in giro mascherato (infatti ha preso ad andare in giro col cappello sulla faccia...), nel secondo caso per lo scudo da lanciare.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>L'AMSA.</b> Sì proprio i camion dell'amsa sono una sua passione, che raccolgono quintali di spazzatura...Potrebbe stare ore a seguirli. Fino all'anno scorso nel tragitto casa-nido il lunedì e il giovedì facevamo tappa nei punti strategici, ora purtroppo non lo accompagno più io la mattina, quindi non so quanto abbia modo di vedere i camion verdi, la passione comunque è rimasta immutata. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><b>GLI AUTOMEZZI DA LAVORO.</b> Vengono poco dopo i camion della nettezza urbana e sono scavatrici, schiacciasassi, ruspe, muletti, gru di vario tipo. Li conosce tutti. Se ti sbagli ti corregge "NO MAMMA, E' UNA CAVATRICE!" </span><b><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span></b><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>GLI AUTOMEZZI CON LAMPEGGIANTI. </b>Macchine della polizia, dei carabinieri, ma anche carroattrezzi...Tutto ciò che è provvisto di lampeggianti. Si inquieta nel caso in cui parta anche la sirena.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>I DINOSAURI. </b>I dinosauri sono un intrattenimento sempiterno comunque declinati: pelouche, pupazzi rigidi, figurine, memory, ma anche cartoni animati, documentari ecc...I dinosauri sono un ottimo avversario per un gioco con Hulk e sono anche un doudou notturno piuttosto valido nonostante siano provvisti di spuntoni pungenti. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>CURIOSO COME GEORGE</b>. E' un cartone animato piuttosto noioso che narra le peripezie di uno scimpanze che vive in un appartamento a New York (ma hanno anche la casa in campagna) in compagnia di un ricercatore con gravi deficit cognitivi. Li ha. Non si discute su questo. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>PEPPA PIG.</b> Non sto nemmeno a parlarvene, ma è in coda alla lista perché sta perdendo il suo fascino ipnotico.</span><br />
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<u><b><span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> <span style="color: #a64d79;">Simona, anni 6 (colore preferito VIOLA)</span></span></b></u><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>L'ANATOMIA DEL CUORE. </b>Sono due anni che disegna cuori e li colora nei modi più fantasiosi. Gli ultimi 3 mesi ha preso una piega più "anatomica", cioè le interessa il cuore in quanto organo umano, le interessa il funzionamento come pompa, le interessa tutto ciò che rileva il battito cardiaco. Tanto più che ora ha preso a disegnare cuori graziosi con accanto un tracciato di elettrocardiogramma. Non so se tale passione derivi dalla visione del cartone "Esplorando il Corpo Umano", anche se non è stata ossessiva in merito. Ciò si collega direttamente alla seconda passione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>L'ANATOMIA.</b> Le piacciono gli organi, le ossa, le piace sapere come funziona il corpo. Non le dà fastidio la visione del sangue ed è sempre felice se in TV c'è qualcosa che mostra il corpo umano. Non c'è malizia nei suoi interessi, ma inquietanti tecnicismi. Per questo motivo l'ho portata alla mostre <a href="http://www.realbodies.it/" target="_blank">REAL BODIES</a> a Milano ed è stata una rivelazione per lei. Ne abbiamo parlato per giorni, e ha chiesto per Natale un atlante di Anatomia "Ma per grandi, mamma, no coi disegni dei bambini". Oooookei.</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>IL DESIGN. </b>Dalle in mano un catalogo casa, e la fai felice. Portala alla Rinascente e la fai felice. Le poltrone di pelle rossa, gli oggetti Kartell tutti trasparenti...Ma anche ciò che abbiamo in casa: portaoggetti, decorazioni, dettagli grandi o piccoli (ha fatto le feste al mobiletto Kartell bianco che abbiamo preso per il bagno...Non so quale bambino di 6 anni faccia le feste a un mobiletto del bagno, ma tant'è. Ha sicuramente preso da me, anche se io non andrei al Salone del Mobile e lei probabilmente sì)</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><b>I FILM DI MYAZAKI.</b> Allora principesse Disney, levàteve. A Simona piace Totoro e il suo Gattobus, piace Haku, piacciono i corrifuliggine e i mostri della città incantata, piace Howl, piacciono le profondità marine di Ponyo e Kiki sulla scopa. Non so perché. Forse predilige le storie perché non sono incatramate in stereotipi di genere e perché presentano le persone con le loro imperfezioni: "La mamma di Sosuke è proprio un po' matta eh!" (riferendosi alla madre del bimbo protagonista di Ponyo sulla Scogliera, guardatevelo). E poi i colori, i disegni puliti...Simona non ha uno spirito "pastello", lei è un colore acceso come il suo sorriso. </span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;">Alla prossima!</span><br />
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana,sans-serif;"> </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-86647196744295937282016-09-15T08:33:00.000+02:002016-09-15T08:33:23.808+02:00IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Mamma ma portiamo lo zaino domani?-</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- Non serve domani, vediamo i prossimi giorni. -</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Uno pensa sia finita lì, ma i bambini sanno fare una cosa fantastica: sanno COVARE. Buttano lì un pensiero, una domanda, pensi che il tutto sia esaurito con la tua risposta e invece no, come piccole braci sotto la cenere verranno riproposte i giorni successivi, o in momenti impensati. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il mattino dopo comincia con: - Non ho dormito niente, pensavo alla scuola. - </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sarà, ma quando a mezzanotte sono passata a controllare che non facesse troppo caldo in cameretta, dormivano tutti e due come sassi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Durante la colazione: - Ma lo zaino posso portarlo che magari faccio vedere l'astuccio ai miei amici? - Nel frattempo mi arriva un messaggio da un'amica: "G. porta zaino e merenda" Decido che ok, si porta. Lo tiriamo fuori. Mi accorgo che lo zaino sulle sue spalle è alto come lei.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel frattempo ho un bisogno social-compulsivo di immortalare l'evento, perché cavolo il primo giorno della prima elementare (o primaria, come si chiama ora) E' un evento...E lì parte il piccolo hulk - ANCHE IO VOJO LO ZAINO DEI GLANDI!!!- Una nenia che prosegue imperterrita fino a che non viene mollato alla materna.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Comunque in qualche modo usciamo tutti e quattro di casa, e io mi sento agitata, euforica...Dentro di me cerco di ritrovare un po' di razionalità, altrimenti dovesse laurearsi che faccio? Mi faccio venire un'ischemia?</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci ritroviamo tutti sul prato dietro il padiglione delle prime, c'è un'accoglienza speciale: i bambini ritirano delle medaglie con scritto il loro nome e faranno dei gruppi; qualcuno piange, la maggior parte sta chiacchierando con i compagni d'asilo dello scorso anno. Simona racconta del mare, delle vacanze, dello zaino e dell'astuccio e del dentino sostituito con un nuovo definitivo bianco dente seghettato. Non ci caga. E' presa dal momento. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Nel frattempo Ivan si è discostato un attimo perché Alessandro è partito con la nenia numero due, che si sovrappone alla prima: - ANCHE IO VOJO ANDARE ALLA SCUOLA DEI GLANDIIIIH!- D'altronde l'ingresso per lui che fa ancora inserimento è alle 9.30. Dobbiamo tenercelo lì.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Salutiamo. I bambini si allontanano. Qualche genitore è intesito dal momento, qualcun'altro è in panico da: "Ma sono le classi definitive? Quando avremo LE CLASSI DEFINITIVE?!?!?"... Io sono solo emozionata, tanto emozionata. Non piango, ma quando si gira e mi saluta con la mano, serena, felice...Ecco qualcosa dentro di me vorrebbe sciogliersi. La saluto e sorrido. E penso "<i>buona fortuna Simona, impara a muoverti nel mondo</i>"</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">....</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La sera: - Allora come è andata a scuola? - </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">- BENE. -</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fine. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"> </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-49196877054372705712016-06-25T23:59:00.000+02:002016-06-25T23:59:18.421+02:00TI GUARDI INDIETRO E SON TUTTE CAZZATE.<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ci sono dei momenti di svolta nella vita dei figli, punti che ti sembra di aver raggiunto e lasciato alle spalle. Spesso sono cose di senso pratico, progressi che consentono a noi genitori di dire "ooook, pure questa l'abbiamo superata." Io, in questo momento, al giorno 1 del nostro secondo e ultimo spannolinamento, non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle per sempre il passeggino. Quel catafalco utilissimo ma una gran rottura, che sono costretta ad usare spesso (per fortuna non più "sempre") per arrivare in orario in ufficio e per non lasciare Simona sulla soglia della materna ad aspettarmi perché suo fratello ha deciso che "mamma vojo vedere il treno lungo" e "diciamo i colori sul muro?" (Trattasi di mattoni colorati sul muro del parco trotter).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Proprio mi vedo senza...perché non mi accontento di niente, immagino.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">La cosa buffa è che ci sono già passata, so già che poi quando mi guarderò indietro dirò "davvero ho speso anche solo 5 minuti della mia vita a stressarmi per sta cagata? Cosa dovrei dire ora?!" Che poi è la stessa cosa che ho pensato quando è nato Alessandro: "Pensavo davvero di essere stanca con Simona?! Serio?!" E tornando ancora più indietro è "Pensavo davvero di essere stanca perché ero incinta?! Ahahahahaha!". </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il nostro corpo e la nostra mente si adattano a livelli di stress genitoriale sempre crescenti, se non accade, secondo me stiamo sbagliando qualcosa e dobbiamo tornare un attimo sui nostri passi per analizzarci, almeno io faccio così. Perché passata una cosa, c'è sempre la successiva al varco: il periodo di latenza è breve. Possono essere cose piccole e insignificanti come il portarsi appresso il passeggino, che nella fase successiva è "ma perché l'educatrice mi dice che è scalmanato e manesco?" (Spero di no!).</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Parlavo con un mio collega di aspettative: ad un certo punto, dice, sembra che sia tremendamente importante che questi bambini abbiano tabelle di marcia bel precise, ma poi quando diventano grandi ti dici che hai passato ore insonni per niente...Un bambino sano, camminerà, parlerà, smetterà di farsela addosso, mangerà da solo prima o poi. Ha davvero importanza che il "prima", sia il tempo che vogliamo noi? O che statisticamente è significativo? Se un bambino è sano, prima o poi lo farà. Perché poi quando sarà adolescente, sarà davvero buffo (o tragico!) ripensarci in quei termini, io credo.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima!</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-29604150097143499662016-04-08T10:58:00.003+02:002016-04-08T14:36:51.419+02:00UN'ALTRA PRIMAVERA<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Avete presente quando la primavera esplode, e vi trovate a fare la stessa strada ogni mattina, per poi accorgervi d'un tratto che quell'albero di magnolia è finalmente sbocciato<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">?</span> <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">O</span>ppure che attraversando il parco, ecco che il viale dei platani è ombreggiato da giovani foglie nuove?<br />Non è successo all'improvviso, perché se ogni giorno vi foste fermati a guardare, avreste notato prima minuscole gemme color verde chiaro, che si sono trasformate giorno per giorno in foglie. Solo che le giornate sono così frenetiche, così piene di tutto, che non ci avete fatto caso...<br />Ecco, coi figli succede la stessa cosa. Li avete sottomano e tra le braccia ogni giorno, e ogni giorno vi occupate di loro<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">;</span> p<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">oi</span> c'è un momento in cui li guardate, li guardate VERAMENTE, e vi accorgete di cambiamenti che millimetricamente avvengono ogni giorno<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, m<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">a</span> li cogliete d'imp<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">rovviso.</span></span><br /><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E</span>cco che i pantaloni comprati per Alessandro a novembre, ora sono corti, che Simona sembra sempre più dinoccolata<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">: q</span>uando si alza la mattina e arriva in salotto, ha l'aria scazzata dei grandi, e si stropiccia gli occhi e si stira dicendo "oggi mi fanno male le anche", come se facesse la conta dei dolori. A <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">quasi <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">sei</span></span> anni.<br />E io mi trovo a pensare "<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">M</span>a quand'è che sono diventati così grandi?"<br />Abbiamo fatto una serie di passaggi in quest'ultimo periodo: dormono entrambi sui letti da grandi: Simona su quello alto, ed Alessandro in quello che fino a una settimana fa era di Simona. Lo vedi, pulcino, in un letto in cui ancora naviga, che però si accende da solo la lucetta, si prende i libri dalla mensola. E mangia a tavola col rialzo, non è più in modalità seggiolone.<br /><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">T</span>ra qualche mese, quando avrò l'elenco delle cose che serviranno, andremo tutti assieme a scegliere LO ZAINO PER LA SCUOLA, per Simona. A settembre inizieranno una nuova avventura: Simona alle elementari, Ale alla materna.<br />Se mi fermo a pensare, mi domando se siamo pronti, tutti: io, per me, vivo sempre la dicotomia del "non vedo l'ora", con "ancora qualche giorno, per favore, voglio ancora vedere le manine paffute da bebé, non le dita affusolate! Voglio le coccole del mattino, non la dissertazione sui sogni fatti!"; so che non si può, perché proprio le dita affusolate, che sono ali, nient'altro che ali per volare, daranno a noi genitori la misura di quello che stiamo facendo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"></span>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<span class="whole-read-more" data-can-replace-url="phrase" data-query="utm_source=internal&utm_medium=link&utm_campaign=phrase_snippet_wholetext" data-url-param-0="frank-a-clark-la-cosa-piu-importante-che-i-genitor"><span style="font-size: x-small;"><i>La cosa più importante che i genitori possono insegnare ai loro figli è come andare avanti senza di loro.</i></span></span></blockquote>
Alla prossima! <br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-80795707699342259152016-02-24T09:27:00.000+01:002016-02-24T09:27:50.934+01:00I FRATELLI PARTE DUE<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">E' difficile definire il rapporto che si crea tra fratelli guardandoli da fuori.<br />Io sono stata sorella maggiore, e non ho mai avuto nei confronti dei miei fratelli la stessa cura e dolcezza che ha Simona nei confrondi di Alessandro.<br />Lei scende a compromessi 3 volte su 4 (poi capita che si impunti su qualche cavolata), io non l'avrei mai fatto. Non alla sua età: sono ed ero una persona meno incline alla generosità.<br />Stamattina: "Ciao Ale, tu vai a piedi io vado con la macchina!" <br />Lui: "No, tu no!"<br />Lei "Va bene, no. Pensala come vuoi, io ci vado lo stesso." Tranquilla e serafica.<br />Forse Alessandro mi somiglia di più: egoriferito è tutto ciò che fa, "FACCIO IO" la sua frase preferita. I giochi sono suoi, se decide che è così. <br />Naturalmente lo stiamo correggendo, naturalmente senza grossi risultati.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />Hanno due caratteri diversi, ma si incastrano bene, quando giocano insieme e li senti ridere entrambi per qualcosa che sta facendo lei o sta facendo lui. Tipicamente qualcosa che non andrebbe fatta...<br />Che poi se ridono troppo, è il preludio al pianto di uno dei due che si fa male, o si offende per qualcosa. Ormai è assiomatico. E quando litigano, se non ne escono da soli in un tempo ragionevole, li separo: a prescindere dalla colpa, è una punizione per entrambi. <br />Abbiamo fatto nostra (di noi genitori) la regola del: "non mi interessa di chi è la colpa/chi ha iniziato per primo"; se funziona...Ai posteri l'ardua sentenza. A me al momento sembra di limitare i danni.<br /> </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Quando sei genitore di un figlio devi gestire la sua educazione e la sua crescita. Quando sei genitore di più figli, forse hai un piccolo compito in più: guidare le relazioni cercando di creare meno interferenze possibili.<br />Questo in realtà lo fai comunque, anche con un figlio unico, perché se non vive isolato dal resto del mondo e prima o poi litigherà con qualche amichetto, però nel caso dei fratelli è un compromesso quotidiano.<br />Non è facile fare l'osservatore, in quanto sei abbastanza escluso dalle loro dinamiche più intime. Deve essere ancor più difficile con i gemelli, almeno da quanto mi è stato raccontato in più di un'occasione.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br />Al momento mi auguro solo che mantengano tra di loro un bel rapporto, anche se avranno amicizie e interessi diversi; che sappiano ricordarsi sempre il bene che si vogliono, anche quando saranno adulti. <br /><br />Alla prossima!</span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-8816326975632214242016-01-08T16:27:00.001+01:002016-01-08T17:18:49.796+01:00ELOGIO DI HOPPER<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Premessa: io amo i cattivi Disney, in generale hanno un iter più divertente e fantasioso dei rispettivi antagonisti buoni, anche se poi fanno una fine da idioti. Ci sono due tipi di cattivi in genere: quelli portati al male da brutte esperienze di vita, e quelli malvagi. </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Due esempi: Scar è cattivo perché vissuto sempre nell'ombra opprimente del fratello, poi quando finalmente poteva dire "ok, mio fratello è un gran rompicoglioni, ma tra qualche anno erediterò il regno e vaffanculo", arriva Simba a rovinargli la piazza. <br />La strega di Biancaneve è cattiva e basta. <br /> </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Il mio cattivo Disney per eccellenza è Hopper. La cavalletta di A bug's life. Mi piace perché è intelligente, ed un ottimo capo: "Prima regola del comando. Ogni cosa qui è colpa tua".<br />Inoltre, benché muoia tra atroci sofferenze ed in maniera abbastanza stupida, dà una lezione su uno dei miei punti cardine dell'essere genitore.<br /><br />Una delle cose che non sopporto, in generale, è il concetto del "lasciar correre". Del tipo: "Che importa se fa capricci per come è vestito, non deve andare ad una festa da ballo, lo vesto come vuole", "Che importa se mangia con le mani, tanto poi lo pulisco", "Che importa se ha rotto questa cosa, tanto dovevo già buttarla". </span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /> </span></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><i>Lo sciame di cavallette si trova in pieno deserto. Devono tornare dalle formiche per prendersi l'offerta raddoppiata di cibo; le cavallette non vogliono sobbarcarsi il viaggio a poca distanza dall'inizio dell'autunno, col rischio pioggia: c'è già abbastanza cibo per tutto l'inverno...</i><br /><a href="https://www.youtube.com/watch?v=bPW9mIrQcXA"></a></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=bPW9mIrQcXA">https://www.youtube.com/watch?v=bPW9mIrQcXA</a></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">"Non si tratta di cibo, si tratta di tenere quelle formiche in riga."</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ora, in maniera sicuramente meno truce e trasponendo alla vita di tutti i giorni, spesso non si tratta del motivo del capriccio, di per sé magari trascurabile. <br />Si tratta di educazione. L'educazione è figlia della coerenza, e la coerenza spesso può essere pedante: se lascio correre una cosa, quella cosa tornerà. E' assiomatico. A volte non ci costerebbe nulla accontentare, far finta di nulla. E' la cosa più semplice.<br />Se Simona mi risponde male, perché è stanca, arrabbiata, o che, potrei fare finta di nulla. Ma ha risposto male, e per quanto la punizione sarà lieve o comunque commisurata al momento, dal mio punto di vista DEVE esserci, o lei riterrà che rispondere male sia una cosa trascurabile.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Per questo mi piacciono i cattivi: offrono sempre spunti di riflessione.</span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"></span><br />
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br />Alla prossima! </span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-90430555684834230002015-11-18T13:40:00.004+01:002015-11-18T13:40:33.563+01:00SUL NON LASCIARLI MAI SOLI DAVANTI ALLA TV.<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Mamma"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Sì"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Ma quelli sono ladri?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"No, fanno parte di una polizia speciale che chiamano apposta quando c'è qualche problema grosso da risolvere. Hanno il passamontagna proprio per non farsi riconoscere"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Ma c'è stato un problema grosso?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Sì, venerdì sera delle persone hanno ucciso altre persone che erano a teatro, o allo stadio a guardare una partita. E' una cosa molto brutta, è morta molta gente"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Anche bambini?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Non credo in questo caso, ma muoiono bambini ogni giorno perché vivono dove ci sono bombe e gente che li uccide. Muoiono tante mamme e papà che lasciano i bambini da soli. Purtroppo ci sono tante cose brutte in tutto il mondo."</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Allora ho raccontato brevemente e in maniera comprensibile per lei quanto successo a Beirut, quanto succede ogni giorno in paesi lontani dal suo. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Inaspettatamente la sua domanda è stata:<br />"Ma mamma, guerra è questo?"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Guerra è questo"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">"Io faccio la brava comunque. Voglio bene a tutti"</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non so se sia arrivata al fatto che guerra comincia quando manca il rispetto per l'altro, o l'abbia detto per rassicurare se stessa. Sta di fatto che avrei voluto davvero darle la misura di qu<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ello che <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">è la si<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">tuazione in cui viviamo, ma non lo so nemmeno io<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">.</span></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Spero abbia capito<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">, e <span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">ci</span> sper<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">o in qu<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">anto non ha fatto la domanda che mi fa di solito per qualsiasi cosa: "Perché?"</span></span></span></span></span><br />
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<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Alla prossima. </span></span></span></span></span>Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2323977160726351382.post-29843403555925340222015-10-13T16:43:00.000+02:002015-10-13T16:44:45.291+02:00VIAGGI E FANTASIE<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Sei come Alice, sempre alla ricerca di qualcosa che non ti annoi. Però quando lo trovi, non è sempre la pacchia che speravi. Sul divano, mentre in cucina bolle la zuppa autunnale...Guardiamo la tv. Ci vorrebbe un plaid...Alessandro ha l'aria di chi si addormenterà appena avrà lo stomaco pieno. Guarda, ma non vede.<br />"Ecco mamma mi piacerebbe che ci fosse il mondo delle Charmers [un cartone animato che tratta di tre o quattro streghette formato mignon...Non ho approfondito, mi fa sbadigliare non appena appare sullo schermo], così io posso fare le cose luuunghissime in modo velocissimo"<br />"Eh, a tutti piacerebbe."<br />"Sarebbe bello andare dentro la televisione"<br />Devo farle vedere Pleasentville, me lo appunto.<br />"Alla mamma piacerebbe saltare dentro quella nave [pubblicità delle crociere] e farsi una lunga vacanza. Salto dentro la televisone e via, vi saluto" <br />"Ma non ci porti con te?"<br />"E no, che vacanza sarebbe? Non mi porto nessuno. Voi state con papà, poi la mamma dopo un po' di tempo esce dalla televisione e torna"<br />"Mi fa paura se esci dalla televisione" Giuro che non ha visto The Ring.<br />"E allora come faccio a tornare?"<br />"Se la nave è vera, torni dal mare"<br />"E ma non ho la macchina, mi venite a prendere?"<br />"Ti viene a prendere papà, il viaggio fino al mare è troppo lungo."<br />"E tu non sei una delle Charmers"<br />"Se ero una delle Charmers ti portavo indietro con la magia".</span><br />
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<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Alla prossima! </span><br />
<br />Sarah Russohttp://www.blogger.com/profile/01729918676335107962noreply@blogger.com