giovedì 12 dicembre 2013

IO SONO TUA MADRE.

Un giorno per caso, ti rendi conto che, superati i 3 anni, devi iniziare a camminare sulle uova quando parli con tua figlia.  Lei ha le tre "RI": ricorda, rinfaccia,  ricatta.
Chiedersi cosa diavolo sarà l'adolescenza se adesso, 10 anni prima o poco più, dice frasi come "mi fai piangere quando mi sgridi, io non voglio essere triste" oppure "non vado a letto e con te non gioco mai più più più" oppure peggio ancora "tu non mi ascolti!". Questa forse l'ha tirata fuori da Ribelle,  ma vi assicuro che il tono aveva il giusto grado di esasperazione. 
Io vorrei dirle che l'ascolto eccome,  e che sono la prima a voler piangere quando punisco o alzo la voce.  Ma questo non è un volersi giustificare...la vita le distribuirà,  spero equamente,  schiaffi e carezze e queste ultime sono da conquistare. 
Il fatto che sia così diretta nell'esprimere i propri sentimenti mi fa molto piacere, lei è schietta...Tuttavia si tratta di un'arma a doppio taglio perché è debole il confine tra schiettezza e insolenza. Alle volte lei è insolente. E questo non va bene.
Le ripeto spesso che sono sua madre e non una sua amichetta, deve rispettarmi o aspettarsi delle conseguenze (tipicamente niente cartoni animati, o sequestro di un gioco).
Io non sono per il rapporto alla pari, perché penso che il mio ruolo educativo non lo consenta. Quindi non avrà mai in me "una mamma per amica", e dal mio punto di vista questo è un bene per lei e per il suo futuro. Però capisco come si sente, essere figli è frustrante e me lo ricordo benissimo. Ricordo l'esasperante sensazione di non essere mai capiti,  del non riuscire ad esprimere quanto un "no" possa essere doloroso perché si desidera una cosa oltre ogni immaginazione. 
Mi trovo a pensare "forse un giorno capirai" e mi fa sentire dannatamente vecchia! 
Ivan da ragazzo ha ricevuto una punizione che riteneva ingiusta. Quando ci siamo conosciuti me ne ha parlato spesso. Vorrei chiedergli ora dopo 14 anni insieme e due figli cosa ne pensa, cosa avrebbe fatto lui al posto dei suoi genitori. Sono convinta che le cose siano cambiate anche nella sua testa come nella mia. 
Ora aspetto al varco l'altro microbo che cresce velocemente e per ora ha solo un rapporto simbiontico col mio seno, e gli piacciono bacini e coccole più che a sua sorella alla stessa età. 
I maschi, dicono, sono meno introspettivi da piccoli...Ma non mi farò cogliere impreparata: i Trinca si illudono di essere sempre sul pezzo, anche se navigano nella nebbia e nella tempesta come tutti. E il bello è che ho la sensazione che non ci sarà mai un..."terraaaaa!"