Parte della mia adolescenza è stata funestata da una forma di sonnambulismo, che ha quasi causato un infarto a mia sorella, e che mi ha fatta cadere dalle scale, per fortuna senza conseguenze a parte un livido sulla coscia; tutt'ora ho episodi di paralisi ipnagogiche, spesso angoscianti. So quindi com'è.
Ieri sera ho trovato Alessandro in piedi in mezzo alla cameretta al buio, con il suo pigiamino di spiderman. Non so da quanto tempo fosse lì. Gli domando "Hai bisogno? Cosa c'è?" ma non mi risponde. Sta fissando il vuoto davanti a sé, allora capisco che sta dormendo. Lo riaccompagno cautamente nel letto e si mette subito a ronfare.
Sono abbastanza sicura che lo abbia fatto altre volte, e che gli sporadici episodi di pavor notturno che ha avuto non siano stati altro che una forma di sonnambulismo: piangeva senza controllo, seduto sul suo letto, inconsolabile e totalmente assente. Quando è così puoi parlargli, ma non ti risponde perché in realtà non è presente. Inoltre puoi toccarlo, ma il più delle volte ne è infastidito e urla ancor di più.
Altre volte l'ho trovato seduto sul letto senza alcun motivo, tranquillo, magari mentre sta borbottando qualcosa sottovoce.
Simona invece una notte si è messa a discutere con qualcuno nel sonno: "E allora non ci gioco più!" ricordo distintamente queste parole ben scandite, che sono state precedute e seguite da un borbottìo indistinto. Che io sappia però non si è mai mossa dal suo letto, anche perché me ne preoccuperei, essendo un letto a castello.
Ah giusto! Da piccola ho anche fatto un bel tuffo da un letto a castello, durante le vacanze al mare: sognavo di imparare a fare i tuffi in acqua e mi sono buttata di sotto con il cuscino; per fortuna, nessuna conseguenza anche lì.
Quindi attendo con tranquillità l'evolversi di questi eventi: immagino che ci sia una componente genetica in queste cose. Spero smorzata dalla mia controparte nel letto che dorme a piombo.
Devo cercare di mantenere il cuore in salute perché una notte, quando avevo 17 anni, ho cercato di fare un massaggio cardiaco a mia sorella, spaventandola a morte (stavo frequentando un corso di primo soccorso con la Croce Rossa in quei giorni). Un'altra volta mi sono messa ad urlare come una pazza (il giorno dopo avevo mal di gola) per una paralisi ipnagogica durante la quale avevo la sensazione di essere travolta da una enorme croce di legno che mi stava per schiacciare (giocavo a Quake II in quel periodo), anche in quel caso ho spaventato mia sorella. Mia sorella ha il cuore forte e in salute, buon per lei: dovessi trovare Alessandro che scrive REDRUM sulla porta della camera non so se sopravviverei.
Alla prossima!